I leader di Cina e Russia, nel vertice bilaterale di ieri si sono pubblicamente impegnati a rafforzare i loro legami nel contesto di relazioni sempre più tese con il blocco euroatlantico.
Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo cinese Xi Jinping si sono incontrati mentre entrambi i paesi sono coinvolti nel peggioramento dei rapporti con gli Stati Uniti e i loro alleati. La Russia è accusata di pianificare un attacco totale alla vicina Ucraina, cosa che Mosca ha sempre negato. Si è anche speculato sul fatto che la Cina potrebbe ordinare un’operazione militare per prendere Taiwan, che Pechino insiste a ritenere suo territorio sovrano, nonostante sia stato fuori dal suo controllo negli ultimi sette decenni.
Xi Jin Ping ha descritto Putin come il suo “migliore amico” e uno dei più stretti alleati della Cina sulla scena mondiale, riaffermando che i due paesi sono uniti di fronte alle sanzioni e alla pressione politica occidentale. Tuttavia, fa notare Russia Today, nonostante la crescente cooperazione militare ed economica, un certo numero di analisti ha sottolineato che le due potenze sono molto meno integrate di blocchi come la NATO.
“La Cina e la Russia devono alzare la voce sulla governance globale e fornire soluzioni pratiche e praticabili per le sfide globali come la lotta contro la pandemia e il cambiamento climatico” ha affermato Xi Jinping osservando che entrambe le parti dovrebbero salvaguardare fermamente l’equità e la giustizia internazionali. “Dovremmo opporci fermamente agli atti egemonici e alla mentalità della Guerra Fredda con il pretesto di ‘multilateralismo e regole'”, ha ribadito Putin.
Putin ha affermato che la Russia è disposta a continuare a rafforzare la cooperazione con la Cina nei settori del commercio, del petrolio e del gas, della finanza, dell’aviazione e dell’industria aerospaziale, collegare l’Unione economica eurasiatica con la Belt and Road Iniziative proposta dalla Cina e rafforzare la cooperazione per combattere la devastante pandemia da Covid-19.
Secondo il ministro degli esteri cinese i due paesi “sono sempre stati i pilastri della pace e della stabilità nel mondo” e “più il mondo è instabile e turbolento, più la cooperazione tra Cina e Russia sarà decisiva”.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha descritto ai giornalisti come “molto teso” lo scenario europeo attuale, scenario che richiede “una discussione tra alleati, tra Mosca e Pechino”. La Russia ha accusato gli Stati occidentali di destabilizzare la regione ai suoi confini, mentre i politici americani hanno sostenuto che Mosca rappresenta una minaccia esistenziale per l’Europa orientale.
Il funzionario russo ha aggiunto che i due capi di stato percepiscono una “retorica molto aggressiva sia della NATO che degli USA”. A ottobre, le navi da guerra russe e cinesi hanno unito le forze per la prima volta per organizzare una missione di pattugliamento nell’Oceano Pacifico. Le esercitazioni sono arrivate poco dopo la rivelazione del patto militare sostenuto da Washington con la Gran Bretagna e l’Australia, noto come ‘AUKUS’, che è stato ampiamente pubblicizzato come progettato per contrastare l’influenza della Cina nella regione.
Cui Heng, un esperto del Centro di studi russi della East China Normal University di Shanghai, ha dichiarato mercoledì al Global Times che “La Cina svilupperà i suoi legami con la Russia in modo pragmatico, soprattutto perché sia Cina che Russia hanno legami difficili con gli Stati Uniti e alcuni altri paesi occidentali”.
Sia la Russia che la Cina stanno cercando sempre più di allontanarsi dall’uso del dollaro USA come valuta principale del commercio internazionale, usando le loro denominazioni per sostenere il crescente volume di scambi tra i due paesi. In questo modo, secondo il ministro degli Esteri russo Lavrov, i due paesi potrebbero mettersi al riparo dal rischio di sanzioni e rivalità politiche “passando a regolamenti in valute nazionali e in valute mondiali, alternative al dollaro”, aggiungendo che “dobbiamo allontanarci dall’uso di sistemi di pagamento internazionali controllati dall’Occidente”.
Ma l’abbraccio strategico tra Russia e Cina, con motivazioni piuttosto diverse, suscita ancora qualche perplessità.
Secondo Russia Today alcuni analisti sostengono che Mosca rischia di essere “nanizzata” dalle dimensioni dell’economia di Pechino, mentre altri insistono che la crescente influenza della Cina in Asia centrale, anche nelle ex repubbliche sovietiche come il Kazakistan e l’Uzbekistan, potrebbe entrare in collisione con la sfera di interessi della Russia. Andrey Denisov, ambasciatore russo in Cina, ha scritto a giugno che “credo che un’alleanza formale, specialmente militare-politica, non sia lo schema più ottimale per le relazioni tra due potenze come Russia e Cina”, ma ha anche insistito sul fatto che le due nazioni possono avere relazioni produttive senza intrecciarsi profondamente per combattere un nemico comune.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento