È largamente strumentale ed ipocrita l’uso che si sta facendo del tema della democrazia e della libertà in Russia mentre, a dispetto dei tanti appelli al dialogo ed alla pace, i paesi europei stanno inviando massicciamente armi all’Ucraina e truppe a ridosso del teatro di guerra, mentre fervono le manovre di guerra nelle basi NATO ed in quelle statunitensi, di cui è piena l’Europa ed il nostro stesso paese.
Sui grandi mezzi di comunicazione mainstream, in queste ore, sta andando in onda – 24 ore su 24 – una narrazione ossessiva e martellante su Putin e sulla sua “democratura”, come se la Russia fosse rimasto l’unico paese della terra con quel genere di problemi.
Che la Russia sia un paese con un grosso problema di democrazia, libertà, diritti civili e che venga gestito dai suoi governanti in modo autoritario, con metodi spicci e spesso brutali, è fuori discussione. E tuttavia mi pare che questo argomento venga ora tirato fuori soltanto per ragioni di pura propaganda bellica.
Ma quanta parte hanno avuto gli USA ed i paesi dell’Unione Europea nello sviluppo degli eventi successivi al crollo, anzi, più precisamente, alla sconfitta dell’Unione Sovietica?
I millennials non possono ricordare, di certo, in che stato di prostrazione aveva ridotto la Russia post-sovietica quel tizio scorbutico ed ubriacone, a libro paga CIA e con conti miliardari all’estero, che rispondeva al nome di Boris Eltsin.
E, a ben vedere, l’ascesa al potere di Putin iniziò proprio in concomitanza con il bombardamento della ex Jugoslavia.
Ma quando Vladimir Putin salì al Cremlino, nel 2000, guardava ancora ad ovest e voleva essere trattato alla pari degli USA fino a chiedere che la Russia entrasse nella Nato. Una richiesta che incontrò la netta contrarietà di Washington. Ma intanto entrava nel G8, quello di Genova 2001...
Dopo quel rifiuto, il consolidamento del suo personale sistema di potere divenne inarrestabile, simmetrico e speculare all’altrettanto successiva ed inarrestabile manovra di accerchiamento da parte occidentale del territorio della Federazione Russa, ovvero, all’espansione delle strutture militari della NATO verso est.
Ma ciò non ha impedito che gli oligarchi russi facessero le loro vite da miliardari in Occidente o che gas e petrolio russo andassero a coprire una quota enorme del fabbisogno energetico dei paesi europei, in primis, Germania ed Italia.
D’altronde, risulta che in questi otto anni post-golpe di Euromaidan, la stessa Ucraina non sia stata, esattamente, una culla di democrazia, libertà e diritti civili ed umani.
Da quel che ne sappiamo, il regime che lì domina incontrastato, dal 2014, ed al quale il popolare comico Zelensky ha recentemente prestato la sua faccia, si è continuamente macchiato di vari crimini contro l’umanità.
I suoi oppositori finiscono sistematicamente in carceri durissime ove vengono sottoposti a terribili torture dopo processi sommari. Oppure vengano bastonati e fatti sparire dalle bande neonaziste che godono di totale complicità e copertura da parte delle autorità del paese.
Basti pensare che l’assassino del nostro concittadino Andrea Rocchelli ha ricevuto un prestigioso incarico dal governo ucraino dopo il processo svoltosi in Italia (conclusosi con un’incredibile assoluzione).
Ma torniamo alla Russia. Proprio stamane, Rainews24 ha trasmesso un’intervista ad un direttore d’orchestra moscovita che ha espresso la sua forte contrarietà all’intervento russo in Ucraina ed ha lanciato un appello ai suoi colleghi perché facciano altrettanto.
Ebbene, in Turchia, per molto meno, ti danno l’ergastolo, in Egitto ti fanno desaparecido ed in Arabia Saudita di tagliano a pezzi o ti decapitano sulla pubblica piazza.
Per di più, la Turchia bombarda i territori curdi da tempi immemorabili e l’Arabia Saudita, affiancata da una coalizione internazionale di cui fanno parte USA, Francia e pure l’Egitto del democraticissimo Al Sisi, da sette anni, bombarda la popolazione civile dello Yemen nell’indifferenza della cosiddetta comunità mondiale causando la più grave catastrofe umanitaria della Terra.
Ma questi sono solidi alleati dell’Occidente neoliberista, stanno nella Nato o ai suoi bordi, dunque al massimo si storce un po’ il naso, nulla di più...
La stessa indifferenza, da molti decenni, viene mostrata nei confronti dei crimini di Israele contro la popolazione di Gaza. Ed avrete notato, poi, che nessun TG o grande quotidiano nazionale mette mai nei titoli di apertura e/o in prima pagina qualcosa circa i periodici bombardamenti che Israele compie su Damasco, in Siria (l’ultimo proprio in contemporanea con l’attacco russo all’Ucraina).
Anzi, per la verità, non ne parlano proprio.
Quanto agli Stati Uniti è davvero tragicomico che un paese con quella storia alle spalle continui a dare lezioni di “rispetto della sovranità ed integrità territoriale degli Stati”, visto il lungo elenco di aggressioni militari a paesi sovrani che ha perpetrato negli ultimi 60 anni.
Per non parlare dei colpi di stato pilotati a suon di milioni dollari; di operazioni coperte contro governi legittimi democraticamente eletti; di guerre a bassa intensità; di uccisioni di capi di Stato scomodi e di altre nefandezze del genere, di cui, francamente, ho perso il conto.
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