Le udienze per la sentenza definitiva sull’estradizione di Julian Assange negli Usa si terranno a Londra oggi 20 e domani 21 febbraio.
Anche in Italia nelle città di Milano, Roma, Napoli e Catania sonostate convocate per oggi martedì 20 febbraio manifestazioni che richiedono lo stop all’estradizione e la liberazione di Assange.
Il fondatore di Wikileaks ha trascorso 13 anni in una forma o nell’altra di detenzione per aver denunciato i crimini dei potenti, prima rifugiato dentro l’ambasciata dell’Ecuador a Londra e poi incarcerato dalle autorità britanniche nel carcere di massima di sicurezza di Belmasrsh, la “Guantanamo” inglese.
Oggi 20 e domani 21 febbraio si tiene l’udienza finale di appello contro la sua estradizione. Se i suoi legali perdono l’appello, Julian Assange potrebbe essere estradato il giorno stesso e messo su un aereo per gli Stati Uniti per affrontare un processo che lo vede già condannato ad una condanna tombale.
Nonostante sia stato detenuto, messo a tacere e nascosto alla vista del pubblico nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh, il pluripremiato giornalista ed editore australiano Julian Assange è diventato una delle voci più forti per la libertà di informazione e parola dei nostri tempi. Ha anche rischiato tutto per portare alla luce la verità sui crimini di guerra di Usa e Gran Bretagna in Iraq e Afghanistan (e non solo).
Le rivelazioni di WikiLeaks e di Assange, a partire dal 2010, hanno scatenato una tempesta di polemiche mettendo a nudo anche la viltà di gran parte del giornalismo occidentale che anche in questi giorni ha confermato un vergognoso doppio standard, dedicando ore di trasmissione e innumerevoli pagine al dissidente russo Navalny ma poco o nulla ad Assange, esattamente come avvenuto in questi quindici anni. Il problema infatti non sono affatto le libertà ma dove agisci e dove chiedi di esercitarle.
Questo atteggiamento della politica e del giornalismo in Europa è stato anche il risultato e il timore di un’incessante attitudine vendicativa da parte di ben tre amministrazioni statunitensi verso Assange. Per averne conferma basta vedere oggi i giornali “liberali”: su La Repubblica nove pagine su Navalny e zero sul processo ad Assange; sul Corriere della Sera quattro pagine su Navalny e zero su Assange.
Ieri il Consiglio Comunale di Milano ha rifiutato nuovamente di discutere la mozione per la cittadinanza onoraria a Julian Assange mentre sempre ieri, è diventato cittadino onorario sia a Bologna che ad Ivrea. Pochi giorni fa era stato il Comune di Roma e mesi addietro il Comune di Napoli a conferirgli la cittadinanza onoraria.
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