Questa domenica, 11 gennaio 2024, trascorsi 90 giorni di sciopero della fame di 4 weichafe della CAM e di altri 11 Prigionieri Politici Mapuche da più di 60 giorni con la stessa misura drastica, è nostro dovere denunciare la dichiarazione della Commissione Nazionale per i Diritti Umani del Partito Comunista del Cile, che, a nostro avviso, opportunisticamente, “solidarizza con gli scioperanti Mapuche e manifesta preoccupazione per il futuro politico dell’Araucanía“.
Il gattopardismo del PC è aumentato negli ultimi anni. Dopo essere stata una delle organizzazioni storicamente più colpite dal potere, è diventata complice ed esecutrice delle politiche repressive dello Stato cileno contro il movimento di resistenza Mapuche.
Perché è in merito agli ultimi avvenimenti e in onore del rispetto per questa degna lotta che noi scioperanti portiamo avanti, e che riteniamo strettamente legata e concatenata con le rivendicazioni territoriali e politiche del movimento autonomista Mapuche, che esprimiamo la nostra opinione e disagio per le dichiarazioni di rappresentanti del PC.
Considerando e ricordando, anzitutto, che i tre mesi di sciopero della fame hanno comportato il ricovero di 3 dei nostri weichafe in condizioni di vita gravi e critiche, come affermato dallo stesso Collegio Medico e dal servizio sanitario, le richieste di questo movimento sono state chiare: come punto centrale, chiedere la nullità del processo che ha condannato a più di 15 anni Ernesto Llaitul, Ricardo Delgado Reinao, Esteban Henríquez e Nicolás Alcaman e, come seconda richiesta, abilitare un modulo per i comuneros [membri della comunità Mapuche] che abbia condizioni carcerarie adeguate alla cultura dei membri di un popolo originario.
Ora, 48 ore dopo che la Sesta Sezione della Corte d’Appello di Concepción ha sentenziato in forma chiara e decisa l’annullamento del processo e della sentenza per la totale mancanza di garanzie di giusto processo, esemplificata dall’inesistenza di prove scientifiche di colpevolezza e dall’assenza di idoneità accreditata dei presunti “esperti”, presentati dalla Procura e dal Governo, dobbiamo venire a conoscere il pronunciamento della Commissione Nazionale per i Diritti Umani del Partito Comunista, composta, tra gli altri, dalle deputate Lorena Pizarro e Carmen Hertz, donato alla stampa come decorazione pubblica.
Perché non dimentichiamo che il 9 luglio 2021, quando già si sapeva della crudele esecuzione del Weichafe Pablo Marchant, el Toño, mentre era detenuto dalla polizia, l’allora deputato e candidato alla presidenza Gabriel Boric, ha twittato: “Il caso è grave. Le imprese forestali sono parte del problema“, e la sua responsabile della campagna per La Moneda, la militante comunista Camila Vallejo, ha scritto: “Giustizia per Pablo!!“.
Due mesi dopo, Boric, insieme alla sua coalizione Frente Amplio e con la complice astensione del Partito Comunista, ha approvato la proroga fino al 2030 dei sussidi statali milionari concessi alle imprese forestali e ai proprietari terrieri per continuare a saccheggiare e a depredare il Wallmapu, mentre il nostro popolo, le comunità , registrano i più alti tassi di povertà ed emarginazione dovuti principalmente alla mancanza di terre.
Non dimentichiamo che queste stesse deputate della Commissione per i Diritti Umani del PC, con l’insieme del loro gruppo aggiunto a quello del Frente Amplio, hanno votato a favore della militarizzazione di Wallmapu, che in senso stretto implica occupare con un vasto contingente poliziesco e militare dotato di mezzi blindati e armamento da guerra con il chiaro obiettivo di assediare e reprimere le comunità in resistenza e in movimento.
In effetti, la repressione più mirata e selettiva ha portato, come diretta conseguenza, all’incarcerazione e al perseguimento di dirigenti tramite la Legge di Sicurezza dello Stato, così come a falsi processi di weichafe di primo piano.
Il tutto incorniciato da forti campagne mediatiche orchestrate dal potere imprenditoriale e governativo, esacerbando così ulteriormente la criminalizzazione e la persecuzione della difesa del nostro territorio ancestrale, che in definitiva è la difesa della vita nel suo insieme, perché si tratta di una lotta contro il capitalismo, contro l’estrattivismo e per la difesa dell’itrofilmongen e la sovranità delle comunità.
Non abbiamo dubbi nell’affermare che il PC ha dato il suo appoggio alla continuità colonizzatrice rappresentata dalla “Commissione per la Pace” imposta da Boric, un processo fallito fin dall’origine, come altri precedenti, che non tiene conto della discussione sul territorio e sull’autonomia, che è la base della nostra richiesta politica.
Certamente si osserva una “presunta” contraddizione tra quanto fatto dalla Corte di Giustizia di Concepción e la volontà di non dare seguito alla richiesta di miglioramenti carcerari, che spetterebbe al sottosegretario alla Giustizia, il comunista Jaime Gajardo, per adeguarsi agli impegni firmati dallo Stato cileno nei confronti dei popoli indigeni.
Persiste la logica della persecuzione e della punizione da parte di questo Governo nei confronti dei weichafe detenuti, una questione che dipinge l’attuale governo neoliberista con la definizione di essere dalla parte dell’oligarchia e contro la resistenza mapuche.
In breve, l’azione dello Stato con la militarizzazione, la repressione e la persecuzione politica dimostra la volontà della classe dirigente, di questo Governo e dei partiti in generale, compreso il PC, di non portare avanti un dialogo né di creare le condizioni per un reale processo di ricerca della pace e della giustizia per l’eroico popolo della Nazione Mapuche.
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