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20/02/2024

Genocidio a Gaza. Lula dice quello che molti pensano

Intervenendo al vertice dell’Unione Africana, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha accusato Israele di aver commesso un “genocidio” contro i civili palestinesi nella Striscia di Gaza ed ha paragonato le sue azioni alla campagna di sterminio degli ebrei di Adolf Hitler.

“Quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza non è una guerra, è un genocidio”, ha detto Lula ai giornalisti.

“Non è una guerra di soldati contro soldati. È una guerra tra un esercito altamente preparato e donne e bambini”, ha aggiunto Lula. “Quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza con il popolo palestinese non è accaduto in nessun altro momento della storia. In realtà, è successo: quando Hitler decise di uccidere gli ebrei”.

Sabato e domenica, nella capitale etiope Addis Abeba, l’Unione Africana ha tenuto il suo 37° vertice, dove i partecipanti hanno discusso una serie di questioni vitali per il continente, tra cui il massacro di Gaza.

Durante l’incontro, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha accusato Israele di aver commesso un genocidio contro i civili palestinesi, paragonandolo all’Olocausto della Seconda Guerra Mondiale.

La dichiarazione finale prodotta dall’Unione Africana chiede la fine dell’aggressione israeliana contro il popolo palestinese, la fine della politica di punizione collettiva e del crimine di genocidio.

Ha inoltre chiesto che il regime israeliano rispetti le decisioni della Corte Internazionale di Giustizia per fermare le sofferenze dei palestinesi.

Il Movimento di Resistenza Palestinese Hamas ha accolto con favore la dichiarazione finale rilasciata dal 37° vertice dell’Unione Africana.

Il giornale israeliano Times of Israel riporta che il ministro degli Esteri Israel Katz questa mattina darà un rimprovero formale all’ambasciatore del Brasile dopo che il presidente brasiliano Lula ha paragonato la campagna di Israele contro Hamas all’Olocausto degli ebrei di Hitler. Secondo il ministero degli Esteri, Katz “chiarirà all’ambasciatore che dichiarazioni come queste sono totalmente inaccettabili”.

Le dichiarazioni di Lula, presidente di uno dei più importanti paesi del mondo, la dichiarazione finale dell’Unione Africana, la posizione assunta dal Sudafrica che ha denunciato Israele alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, confermano che il concetto di “comunità internazionale” ormai non è più circoscrivibile ai soli Stati Uniti e Unione Europea. Ormai c’è una parte consistente del mondo che non intende più accettare i crimini di guerra israeliana né farsene complice.

Sul campo si segnala intanto una dichiarazione di un dirigente di Hamas dal Qatar che ha detto all’agenzia di Reuters che il movimento di resistenza islamica palestinese ha stimato di aver perso 6.000 combattenti durante il conflitto di quattro mesi, una cifra che corrisponde a circa la metà dei 12.000 che Israele afferma di aver ucciso.

“Hamas può continuare a combattere ed è pronto per una lunga guerra a Rafah e Gaza”, ha affermato l’esponente di Hamas che ha chiesto l’anonimato. “Le opzioni di Netanyahu sono difficili e lo sono anche le nostre. Può occupare Gaza, ma Hamas è ancora in piedi e combatte. Non ha raggiunto i suoi obiettivi di uccidere la leadership di Hamas o di annientare Hamas”.

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