Dopo molti giorni di assedio e di cecchinaggio di molti civili nelle sue vicinanze, Israele ha bombardato il complesso ospedaliero Nasser a Khan Yunis prima di trasformarlo in una caserma militare, ha detto il Ministero della Sanità palestinese a Gaza, mentre il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, ha ammesso che non è stato trovato nulla che abbia a che fare con gli ostaggi israeliani nell’ospedale Nasser.
Sul fronte nord, la radio militare israeliana ha affermato14 razzi hanno preso di mira la città di Kiryat Shmona al confine tra Libano e Israele, ma che non hanno suonato le sirene di allarme quando hanno colpito i loro obiettivi. In precedenza, Hezbollah aveva annunciato di aver preso di mira il sito di Samaqa, al confine israelo-libanese, con razzi e preso di mira, con un missile Falaq, la caserma militare israeliana di Zibdin, nelle fattorie libanesi occupate di Shebaa. La televisione israeliana KAN ha riferito che tre razzi lanciati dal Libano sono atterrati nel centro di Kiryat Shmona senza attivare le sirene. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant ha detto che gli aerei dell’aeronautica militare che ora sorvolano il Libano trasportano bombe pesanti per obiettivi in profondità. Secondo la KAN, che ha citato il ministro della Difesa quest’ultimo ha affermato che: “Intensificheremo l’escalation contro Hezbollah al livello di un decimo di quello che possiamo”. Le forze israeliane hanno lanciato due raid nell’area di Labouneh, nel settore occidentale del sud del paese.
L’esercito di occupazione israeliano ha riferito che un soldato è stato ucciso e altri tre gravemente feriti nelle battaglie in corso nel sud della Striscia di Gaza, mentre11 ufficiali e soldati israeliani sono rimasti feriti negli scontri nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. I dati ufficiali parlano di 233 soldati israeliani uccisi durante le operazioni militari a Gaza. Sono saliti a 28.663 i palestinesi uccisi e 68.395 quelli feriti a Gaza a partire dal 7 ottobre.
Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il primo ministro israeliano, Netanyahu, hanno avuto un colloquio telefonico di 40 minuti. Il colloquio ha fatto seguito a un incontro avvenuto all’inizio della giornata in Israele tra il direttore della CIA William Burns e lo stesso Netanyahu. Quest’ultimo ha rilasciato una dichiarazione nel cuore della notte, insistendo sul fatto che Israele non subirà pressioni per accettare uno Stato palestinese. Lo riferiscono i media israeliani.
“Le mie posizioni possono essere riassunte nelle seguenti due frasi: Israele rifiuta categoricamente i dettami internazionali per quanto riguarda un accordo permanente con i palestinesi. Tale accordo sarà raggiunto solo attraverso negoziati diretti tra le parti, senza precondizioni”, ha affermato Netanyahu in un post su X. Inoltre, ha spiegato il primo ministro, “Israele continuerà a opporsi al riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese. Tale riconoscimento, sulla scia del massacro del 7 ottobre, darebbe un’enorme ricompensa a un terrorismo senza precedenti e impedirebbe qualsiasi futuro accordo di pace”.
L’indifferenza dimostrata da Israele verso le pressioni statunitensi – per quanto tardive e soft – confermano quanto sostenuto negli anni da studiosi statunitensi come James Petraz e John Mershaimer, secondo i quali è la lobby sionista negli Usa a determinare le scelte di politica estera della Casa Bianca e non viceversa.
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