Tutti lo sanno, tanti lo negano. Anche il ministro degli Esteri polacco, Sikorski, ha confermato che soldati provenienti da Paesi della Nato sarebbero già presenti sul territorio ucraino.
“In Ucraina sono già presenti militari della Nato. Vorrei ringraziare gli ambasciatori di quei Paesi che hanno corso questo rischio. Questi Paesi sanno chi sono, ma non posso rivelarli. Contrariamente ad altri politici, non li elencherò” ha dichiarato Sikorski durante una conferenza, stando a quanto riportato da Sky News.
La posizione di Sikorski è però in apparente contrasto con quella del primo ministro polacco Donald Tusk, il quale durante una visita a Praga la scorsa settimana ha chiarito che la Polonia non ha intenzione di inviare truppe in Ucraina.
Il ministro degli esteri polacco non ha voluto aggiungere ulteriori dettagli.
Nei giorni scorsi, alcuni alti ufficiali tedeschi erano stati intercettati mentre parlavano della presenza di soldati britannici in Ucraina.
In una intervista alla televisione pubblica, il presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel ha ammesso che: “Dopo l’annessione della Crimea e l’occupazione di parte del Donbass, che fu essenzialmente un’aggressione anche se su scala molto più piccola di oggi, sul territorio ucraino operava una missione di addestramento della Nato, che un tempo comprendeva più di 15 Paesi e contava circa 1.000 persone” sottolineando anche lui che la presenza della Nato in Ucraina non è una novità.
Laconica è arrivata la risposta della Russia alle parole del ministro degli esteri polacco: “La Russia è già a conoscenza del fatto che in Ucraina operano militari della Nato, perché è impossibile nasconderlo” ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova.
Insomma che la Nato fosse già presente sul territorio dell’Ucraina – e ancora prima dell’attacco russo del febbraio 2022 – in pratica lo sapevano tutti.
Il presidente francese Emmanuel Macron aveva ventilato nelle scorse settimane la possibilità di un intervento delle truppe Nato in Ucraina. La proposta, formalmente, è stata congelata ma molte cancellerie europee si stanno adoperando per renderla operativa, magari attraverso “operazione coperte”.
Il settimanale statunitense Newsweek, riporta quella che sembra ormai essere una indicazione di lavoro nell’ambito Nato, ovvero sostituire con forze e armamenti europei in Ucraina le “mancanze” degli Stati Uniti in quanto i rifornimenti militari all’Ucraina vengono bloccati dal Congresso.
Secondo il colonnello in pensione dell’esercito americano Alexander Crowther, l’Unione Europea dovrebbe inviare truppe in Ucraina mentre Kiev continua la sua lotta contro l’invasione delle forze russe e la Nato rimane inattiva.
Newsweek riferisce che Crowther – ex assistente speciale del comandante supremo alleato della NATO in Europa – ha detto durante un’intervista al media finanziato dal governo americano Radio Free Europe, che la NATO è attualmente “bloccata” e non può fare alcuna mossa per aiutare l’Ucraina almeno fino al vertice dell’alleanza che avrà luogo a Washington a luglio.
La Nato, dunque, come molti hanno denunciato in questi anni, agisce già contro la Russia sul territorio dell’Ucraina ed è presente con proprio personale militare. La Russia lo sa ma fa finta di non saperlo ed evita di bombardare i siti dove ci sono i militari della Nato a fianco dei soldati ucraini.
Tutti affermano che la situazione è pericolosa ma di voler evitare l’escalation. Ma gli atti concreti vanno esattamente nella direzione opposta. Le asticelle vengono alzate continuamente e i possibili punti di rottura si fanno più evidenti.
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