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15/10/2013

Beppe Grillo più errori che orrori

Non si pensi che, dal punto di vista politico, si tratti di un titolo assolutorio verso Grillo e Casaleggio dopo quello che è accaduto sulla questione  del reato di clandestinità. Talleyrand, al quale è attribuita la frase assieme a molti altri, sosteneva che in politica un errore è qualcosa di molto peggio che commettere un'ingiustizia. Stiamo parlando di un politico, e un diplomatico, che ha attraversato quattro regimi, non quattro governi, e che si abituò a metabolizzare la ghigliottina, non qualche dislike su Facebook, come conseguenza di un errore politico.

Il documento Grillo-Casaleggio sull'abolizione del reato di clandestinità è quindi un errore politico piuttosto marcato. Di immagine, perché cade come intervallo tra due stragi di Lampedusa, come di sostanza perché non inquadra bene la questione dei flussi migratori non solo dal punto di vista politico ma anche da quello della prospettiva di società che abbiamo davanti. E' un documento che si inquadra piuttosto in continuità con le proteste di Grillo verso Napolitano sulla questione dell'amnistia: non viene analizzata la questione per i suoi effetti reali (i diritti dei detenuti e dei migranti) quanto per quelli di schieramento (verso Berlusconi, sull'amnistia, e come capacità di attirare voti sulla questione migranti). E qui, nonostante che Grillo e Casaleggio ammicchino a comportamenti alla Le Pen (padre e figlia), vanno non solo oltre il loro elettorato ma anche oltre sé stessi.

Chi ce li vede, per storia personale come per interessi del nucleo duro del proprio elettorato, ad avere comportamenti conseguenti alle ultime affermazioni? Perché i comportamenti conseguenti sono rincorrere la fu Lega Nord sul suo stesso vecchio terreno: chiedere condizioni carcerarie estreme e  cacciare i migranti con la marina (Prodi style e furono i 100 morti dello stretto di Otranto). Insomma se Grillo e Casaleggio fossero conseguenti, andando davvero verso destra,  perderebbero tutto l'elettorato di opinione proveniente da sinistra riducendosi, allo stesso modo, al temuto prefisso telefonico. Perché la trasformazione del grillismo in lepenismo non riuscirebbe visto che il movimento 5 stelle funziona come insieme di parti molto eterogenee tra loro. La riduzione del tutto ad una parte, in questo caso la destra, sarebbe fatale a Grillo e Casaleggio quanto mettersi il colbacco in una qualche piazza e declamare gli scritti di Breznev. Questo al netto della comprensione del fatto che, di fronte a migrazioni strutturali ed epocali, chiudersi a destra non solo non paga ma lascia spazio a quel fascismo che, parole dello stesso Grillo, non si radica a causa del successo del movimento 5 stelle. Non è quindi impossibile che Casaleggio e Grillo trovino, in un prossimo futuro, parole di correzione "a sinistra" per non caratterizzare a destra il proprio movimento. Come hanno fatto, sui migranti, per il motivo contrario, nel tentativo di non caratterizzare troppo a sinistra l'azione del M5S.

Ma la vicenda migranti-Lampedusa può rivelarsi un grosso errore. Proprio nell'ottica della società della rimediazione comunicativa che Casaleggio, via Grusin, dovrebbe conoscere bene. Non è infatti un caso che sia il centrodestra, per non parlare del centrosinistra, che la stessa Lega da tempo sui migranti a livello di comunicazione mediale parlano un linguaggio più procedurale che spettacolare (anche se sui territori è altra questione). Nelle nostre società è infatti fortissima la comunicazione, assieme all'esperienza diretta, di quello che Boltanski, in un libro fortunato, chiamava il dolore a distanza. Infatti sulla tragedia di Lampedusa persino Alfano, che difende la Bossi-Fini, si è accodato, surrealmente, alle parole di papa Francesco sulla "vergogna" di fronte alla strage. Perché quel piano di immagine, a strage fresca, paga solo partecipando al dolore diffuso medialmente. Poi arrivano le politiche tragicamente discriminatorie, come sappiamo. Ma in discrezione e con linguaggio tecnico che, alla fine, viene usato anche dai Maroni e dai Tosi. La posizione di Casaleggio e Grillo, senza entrare in dinamiche interne al M5S (che avranno contato) è quindi un errore proprio sul piano della comunicazione, di mancata partecipazione alla società del dolore a distanza della quale fa parte molto dell'elettorato a 5 stelle. Elettorato che proprio rispondendo alle dinamiche di dolore a distanza si è mobilitato facendo crescere il movimento 5 stelle.

Questa dinamica di errori politici ne sta poi portando altri. Quello più grosso è l'isolamento. Pensare di vincere da soli, in una società polimorfa come la nostra, è non capire come funziona la politica italiana. Politica che vuole , storicamente, un partito "sole" di ogni schieramento con satelliti più o meno grandi che gli ruotano attorno. Ma ce n'è un altro, meno visibile ma altrettanto grossolano, che non ti saresti aspettato da Grillo e Casaleggio. Quello di aver evocato una rivoluzione mediale dal basso, anzi politica attraverso l'uso dei media orizzontali, senza che si vedano pratiche, piattaforme, software, parole d'ordine in grado di supportarla. I ritardi tecnici, stando alle dichiarazioni ufficiali, fanno parecchio sorridere se si pensa che l'open source, e quindi la condivisione in rete degli errori e dei ritardi nelle piattaforme, o fa parte di una rivoluzione mediale o non c'è nessuna rivoluzione.  Il Movimento 5 stelle può avere un grosso ruolo, in positivo, nelle trasformazioni necessarie alla società italiana, si pensi alla promozione del reddito di cittadinanza in parlamento, ma qualche serio messaggio di inversione di marcia sulle parole d'ordine post successo elettorale ci vuole.

Insomma, Grillo sta facendo errori. Chi li traduce immediatamente in orrori o è in malafede, aspettando solo di urlare "al fascismo", o capisce poco la logica che ha permesso la nascita del movimento 5 stelle. Ma in politica, come diceva Talleyrand, gli errori possono essere qualcosa di peggio degli orrori. E persino, se non si sa fare la giusta correzione di rotta, qualcosa di molto più fatale.

per Senza Soste, Terry McDermott

14 ottobre 2013


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