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07/10/2013

Kerry-Lavrov: a novembre Ginevra 2


Mentre in Siria gli ispettori inviati dalle Nazioni Unite sono già al lavoro per distruggere l'arsenale chimico di Bashar al Assad, Stati Uniti e Russia fanno pressione sull'Onu per fissare la data della conferenza sulla crisi siriana.

Ginevra 2 potrebbe tenersi a metà novembre, come chiesto dal segretario di Stato Usa, John Kerry, e dal suo omologo russo, Sergei Lavrov, al termine di un incontro a margine della riunione Apec, il forum per la Cooperazione Economica Asia-Pacifico, in corso a Bali. Entrambi hanno esortato le Nazioni Unite a fissare la data e hanno assicurato il loro impegno per far partecipare alla conferenza sia il governo siriano sia gli esponenti dell'opposizione che, però, è davvero variegata e annovera nelle sue file anche gruppi di stampo jihadista. Inoltre, le diverse fazioni sono spesso in contrasto tra loro e sono stati registrati scontri armati tra i gruppi.

Washington e Mosca vogliono imprimere un'accelerazione al processo negoziale sulla Siria, dove la guerra civile iniziata oltre due anni e mezzo fa ha fatto 115.000 morti e centinaia di migliaia di sfollati e profughi. Sul campo la situazione appare in uno stato di stallo, anche se in realtà la battaglia continua, sebbene con una minore intensità. Sul fronte diplomatico, invece, si registra il tono decisamente più conciliante degli Stati Uniti, che poco più di un mese fa erano pronti a un intervento armato contro il governo di Damasco per avere superato, lo scorso 21 agosto, la "linea rossa" fissata dalla Casa Bianca: l'impiego di armi chimiche, appunto.

Kerry ieri ha riconosciuto la celerità con cui si sta procedendo alla distruzione dell'arsenale chimico siriano, appena una settimana dopo l'approvazione della risoluzione Onu. Alcuni analisti avevano avanzato l'ipotesi che fosse un'impresa ardua anche soltanto individuare l'intero arsenale chimico di Assad, considerato anche il fatto che in Siria il conflitto non si è fermato. E nelle scorse settimane si era diffusa la notizia di un trasferimento delle armi in Libano.

"Penso sia estremamente significativo'', ha detto Kerry commentando la notizia delle prime armi distrutte, "e noi apprezziamo sia la collaborazione della Russia sia, ovviamente, l'ottemperanza della Siria''. Ha aggiunto, però, che gli Stati Uniti vigileranno sulle operazioni che si stanno compiendo in una località segreta. Lavrov gli ha fatto eco, dicendo che il Cremlino "farà di tutto affinché Damasco prosegua la collaborazione senza alcun cambiamento".

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