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15/10/2013

Sanità. Nuovi tagli per 4,5 miliardi in due anni?

Il premier Enrico Letta ha invitato a stroncare sul nascere la girandola di indiscrezioni sui contenuti della Legge di Stabilità, che verrà presentata domani in Consiglio dei ministri: "Giornali a caccia di indiscrezioni spacciate per fatti sulla legge di stabilità. Invito a leggere testo vero del cdm martedì. Il resto è solo caos", ha detto Letta affidando la comunicazione pubblica ad uno stringato tweet.

Ma ci sono indiscrezioni su nuovi tagli alle spese sociali che però sembrano trovare qualche fondamento. Alcuni giorni fa il viceministro dell'Economia Stefano Fassina aveva dichiarato di non poter escludere che la legge di stabilità preveda nuovi tagli ed anche con cifre non trascurabili, soprattutto nel settore – già massacrato – della sanità : 3,5 miliardi di tagli per l'anno prossimo, e una ulteriore riduzione di un miliardo e mezzo per il 2015. L’indicazione, tra l’altro, trova conferma sia nelle previsioni prevista negli anni scorsi della spending review che nel Documento Economico Finanziario (Def), questo infatti indica una progressiva riduzione della spesa sanitaria in percentuale al Pil, partendo dal 7,1% attuale fino ad arrivare al 6,7% del 2017. Non aiuta la vaghezza del ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato, il quale intervenendo alla "Repubblica delle Idee" in corso a Venezia, si è mantenuto vago sul Fondo Sanitario.
I governatori delle Regioni appaiono tutt'altro che rassicurati dalle parziali smentite sui nuovi e pesanti tagli alla sanità. Negli ultimi tre anni le chiusure di interi ospedali, reparti, ambulatori, servizi sono diventate insopportabili mettendo a dura prova i livelli di assistenza sanitaria in molte regioni.

Nel 2011 la spesa sanitaria del nostro paese era già diminuita di oltre 2,9 miliardi rispetto all’anno precedente e nel 2012 è diminuita ancora di più a causa degli ulteriori tagli. La sanità rappresenta un salvadanaio di 112 miliardi, a cui attingere, proprio come avvenuto per il sistema pensionistico. La sottostima della spesa sanitaria è da sempre un elemento strutturale del bilancio dello Stato, questo ha creato una parte dei problemi relativi al disavanzo alimentando la crescita degli interessi bancari per le anticipazioni di cassa. Ora però i tagli hanno assunto un vero e proprio aspetto destrutturante e non sono compatibili con la sopravvivenza del sistema sanitario stesso.

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