Questione di priorità e di modello di sviluppo. L’Assemblea Nazionale del Poder Popular di Cuba, ha approvato sabato scorso la legge sul bilancio dello Stato per il 2014 che destina ai servizi sociali il 54% delle risorse, in modo particolare all’istruzione e alla salute pubblica. Sono stati approvati anche quasi 32 miliardi di pesos cubani per le spese correnti.
La quota destinata all’istruzione è del 27% mentre quella per la salute pubblica il 22%. Con queste risorse viene assicurata la continuità agli studi per circa 1.763.500 studenti nelle scuole dell’infanzia, primaria e media e per 229.800 studenti nell’istruzione superiore. Per l’assistenza sociale sono stati destinati 341 milioni di pesos dei quali il 58% destinato agli anziani. Quasi 2,5 miliardi sono stati invece destinati alla spesa di base delle famiglie (la cd. canasta familiar) per assicurare il minimo di beni necessari a tutte le famiglie.
Il deficit fiscale dello Stato sarà di circa 1,9 miliardi. Per ridurlo si interverrà sul risparmio nelle spese pubbliche e l'ottimizzazione delle imprese. Il ministro delle Finanze, Alina Pedraza, ha sottolineato che il deficit supera il Pil provocando uno squilibrio economico che si punta a risolvere per il 2015. L’offerta monetaria al momento supera di circa 500 milioni la domanda e la liquidità totale crescerà tra il 5 e il 6 per cento.
Sul piano della salute pubblica, mentre nell'Unione Europea si va affermando il modello "dovete morire prima", a Cuba il Ministro della salute, Roberto Morales Ojeda ha riferito che nel 2013 sono state effettuate più di un milione di operazioni riducendo i tempi d’attesa, e sono stati realizzati 300 trapianti di cornea, 121 di reni, 17 di fegato, 14 emopoietici e due di cuore. "Con il crescente lavoro della medicina naturale e tradizionale, siamo riusciti a ridurre la mancanza di medicinali sia importati che di produzione nazionale". Inoltre il ministro ha informato che cresce la speranza di vita, che si situa a 77.9 anni e che i maggiori di 80 anni sono il18.3 % della popolazione, cifra che nel 2030 raggiungerà il 30%.
Il Presidente cubano, Raúl Castro, alla chiusura della sessione del Parlamento, ha riaffermato che “l’attualizzazione del modello economico dell’Isola continuerà senza fretta, ma senza pause”, ed ha chiarito che l’opera del progetto sociale cubana non si sottoporrà a pacchetti di aggiustamenti o a terapie shock di stile europeo”. “Per il 2014 è prevista una crescita del 2.2%, che non soddisfa in assoluto le necessità del paese, ma che risponde in maniera realistica alla situazione interna ed esterna che affrontiamo.” “Ciò nonostante, la credibilità internazionale dell’economia cubana continua a crescere” ha detto Raul Castro. “È necessario potenziare le esportazioni”, ha puntualizzato, ed ha ricordato che per quest’anno è stata annunciata la creazione di un programma a tempo per l’unificazione monetaria e del cambio, al quale si lavora per la preparazione delle condizioni contabili e del personale delle imprese di altre entità giuridiche dove inizierà questo processo.
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