Non si può dire che non siano imparziali. Quando si tratta di spiare gli Stati Uniti non guardano in faccia nessuno, anzi, guardano nelle comunicazioni di chiunque, soprattutto degli "amici", specie quelli che sembrano più sicuri.
L'ufficio dell'ex premier israeliano Ehud Olmert - durante il suo mandato - e quello del responsabile europeo per la concorrenza Joaquin Almunia figuravano in una lista di mille obiettivi dei servizi di intelligence di Usa - Nsa - e Gran Brtetagna. Lo rivela il New York Times (in contemporanea con l'inglese Guardian e il tedesco Spiegel) citando nuovi documenti segreti. Si tratta di una nuova puntata di pubblicazione dei dati registrati da Edward Snowden, l'ex collaboratore della Nsa statunitense ora rifugiato in Russia, ovvero dello scandalo detto "Datagate".
Anche ong e organizzazioni internazionali, come Onu, Unicef e Médecins du Monde - la ong francese che fornisce assistenza sanitaria nei teatri di guerra fondata da Bernard Kouchner - erano oggetto del programma di sorveglianza dei servizi Usa e Gb, Nsa e Gchq, stando a nuovi documenti riservati citati dal Guardian. La cosa è quasi paradossale: Kouchner è oggi uno dei più oltranzisti sostentitori dell'"intervento umanitario", addirittura più degli Stati Uniti...
Il vicepresidente della Commissione Ue e capo dell'Antitrust europeo, Joaquin Almunia si dice "fortemente turbato" dalle rivelazioni di Guardian e Nyt sullo spionaggio ai suoi danni in almeno due occasioni, nel 2008 e 2009. Almunia, intervistato dal Nyt, afferma di non sapere cosa gli 007 cercassero e di aver avviato delle verifiche sulle proprie agende per capire dove si trovasse e cosa facesse mentre veniva intercettato. Di fatto, però, a quel tempo Almunia stava guidando l'indagine antitrust nei confronti di Microsoft e altre società statunitensi. Come dire: prima vengono gli interessi del grande capitale "nazionale" Usa, poi tutto il resto. E che gli alleati non facciano gli schizzinosi, devono capire chi è che comanda...
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