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29/12/2013

Sfratti, i movimenti criticano il provvedimento del Governo e preparano la mobilitazione

Il cosiddetto provvedimento sugli sfratti viene rispedito al mittente anche dai movimenti per la casa, che intanto si preparano a un gennaio di lotta e di proteste in strada. Per Paolo Di Vetta, portavoce dei Blocchi precari metropolitani, la norma copre una piccolissima parte di famiglie a rischio di sfratto e viene anche abbassata la soglia di 27mila euro prima in vigore a 21mila euro, “quindi le 1.300 famiglie salvate dalla precedente proroga diventeranno ancora di meno". I movimenti auspicavano un blocco degli sfratti per morosità incolpevole, che sono "il 90% degli sfratti al momento in esecuzione", osserva di Vetta. Le decisioni del Cdm confermano "l'atteggiamento del ministro Lupi che aveva detto che il blocco degli sfratti è una misura preistorica, ma stiamo ancora aspettando il decreto che, aveva annunciato, avrebbe messo in campo risorse" per l'emergenza abitativa.
A Roma il 10 gennaio i movimenti per la casa incontreranno il prefetto. "Faremo il punto sulla situazione nella Capitale e l'incontro servirà a fare una verifica sulla delibera della Regione sull'emergenza abitativa e anche sul decreto che era stato annunciato dal governo". Ma sono già in cantiere nuove giornate di lotta: "Dal 15 a 22 gennaio ci sarà una mobilitazione nazionale - dice di Vetta - e poi stiamo valutando un giorno, l'ipotesi è quella del 20 gennaio, in cui pensiamo di bloccare tutte le città". Si tratterebbe di una giornata "di blocchi stradali - afferma di Vetta - e per dare un segnale forte in assenza di provvedimenti concreti". Al momento, secondo i movimenti per la casa, si interviene con una sospensione degli sfratti che riguarda "un migliaio di persone, a fronte di 250mila famiglie sotto sfratto".

Sulla stessa linea anche Luca Fagiano, un altro degli esponenti dei movimenti e del coordinamento lotta per la casa. Il blocco deciso ieri, osserva, "è estremamente negativo, viene semplicemente prolungata la situazione attuale". Misure "insufficienti" che si stanno trasformando in "un problema dell'ordine pubblico: questa proroga che riguarda i non morosi è chiaramente ridicola rispetto alla situazione attuale".

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