di Clement Guillou
Il Credit Suisse e la Croce Rossa hanno pubblicato recentemente due diversi rapporti a dir poco sconcertanti.
Il primo fa un bilancio statistico della ricchezza mondiale. Ci
informa che “dal 2000 è più che raddoppiata, raggiungendo un nuovo
record storico di 241.000 miliardi di dollari”.
Il secondo dal canto suo illustra le “conseguenze umanitarie della crisi
economica in Europa” (sono 42 i paesi analizzati nell’Unione europea,
nei Balcani, nell’Europa orientale). Dimostra con precisione che “nei 22
paesi presi in considerazione, il numero di persone che dipendono dalle
distribuzioni alimentari della Croce Rosa è aumentato del 75% tra il
2009 e il 2012″.
Ed ecco alcune cifre sulle quali vale la pena di avviare una seria riflessione:
Il 46% del patrimonio mondiale si trova nelle mani dell’1% dei nuclei famigliari
La ricchezza mondiale è cresciuta del 4,9% tra la metà del 2012 e la
metà del 2013 – il periodo esaminato dal Credit Suisse – e del 68% negli
questi ultimi 10 anni.
La percentuale più ricca dei nuclei familiari ha inizio a partire da
una fortuna di 753.000 dollari (557.000 Euro) e accumula il 46% del
patrimonio mondiale – la cifra è in aumento – mentre i due terzi delle
famiglie, il cui patrimonio resta stabile, rappresenta solamente il 3%
della ricchezza globale.
Occorre avere un patrimonio di 4.000 dollari (circa 3.000 euro) per
essere nella metà più ricca del pianeta, e di 75.000 dollari (55.500
euro) per essere tra il 10% più ricco.
Il 25% dei lavoratori poveri si trova in Germania
La Croce Rossa rileva che il numero dei salariati tedeschi che non
possono far fronte ai loro bisogni è in continuo aumento: un quarto di
costoro ha salari troppo bassi – l’ammontare non viene precisato ed in
Germania non esiste salario minimo legale –.
In Germania, più della metà dei contratti stipulati dal 2008 sono
contratti a breve termine, che non danno diritto alle prestazioni della
sicurezza sociale. 1,3 milioni di lavoratori non possono provvedere ai
loro bisogni.
Uno studio della Fondazione Bertelsmann, pubblicato nel dicembre 2012,
mostra che la «classe media» è passata dal 65% della popolazione nel
1997 al 58% quindici anni più tardi:
- 5,5 milioni di Tedeschi sono diventati “poveri”;
- 500.000 sono diventati “ricchi”.
In tutta Europa, “la Croce Rossa segnala un numero importante di “nuovi
poveri”, di persone che lavorano ma alla fine del mese non possono far
fronte ai loro bisogni primari e devono scegliere tra comprare il cibo o
pagare l’affitto”.
31 milioni: è il numero dei milionari in dollari
Il numero dei milionari in dollari non è mai stato così alto:
- 14 milioni negli Stati Uniti;
- 10 milioni in Europa;
- 6,5 milioni in Asia e nel Pacifico.
Tra i quasi 100.000 super ricchi con un capitale superiore ai 50 milioni
di dollari (37 milioni di euro), circa la metà vive negli Stati Uniti.
La Cina è poco distante, prima della Germania, della Gran Bretagna,
della Francia e del Giappone.
L’economia attuale favorisce l’accumulazione del capitale: tanto che la
ricchezza mondiale è cresciuta dal 4%, il numero dei milionari è
aumentato del 6,1 % e il numero dei super ricchi più del 10%.
In Europa vi sono cinque paesi nei quali la disoccupazione dei giovani supera il 50%
Bosnia, Macedonia, Serbia, Spagna, Grecia: nel 2012, in tutti questi
paesi, più di un giovane su due, tra i 15 e i 24 anni e in grado di
lavorare, era disoccupato. La cifra è esplosa nei tre anni
immediatamente precedenti, durante la crisi.
Nell’Europa dell’Est, la disoccupazione giovanile, già alta prima della
crisi, ha raggiunto livelli allarmanti. È raddoppiata in Croazia, nella
Repubblica Ceca, in Polonia e nei paesi baltici.
Il rapporto delle Croce Rossa denuncia i regimi di austerità che
“aumentano la povertà, mentre gli altri continenti riescono a ridurla
con successo”.
“Le conseguenze a lungo termine di questa crisi non si conoscono ancora.
Per decenni si subiranno i problemi accumulati anche se l’economia in
un prossimo futuro migliorerà [...] Ci chiediamo se, come continente,
comprendiamo veramente a cosa andiamo incontro”.
La Francia occupa il 7° posto nella classifica dei più grandi patrimoni medi
Grazie al valore degli immobili (soprattutto parigini) il patrimonio
medio francese è molto elevato: 296.000 dollari, 219.000 euro, Maggiore
che in Germania, o in Belgio, o in Gran Bretagna.
In Francia il patrimonio immobiliare conta più dei 2/3 della ricchezza e
il tasso di indebitamento delle famiglie è piuttosto basso (12%).
Il Credit Suisse sottolinea che la disuguaglianza finanziaria in Francia
è maggiore che nella maggior parte dei paesi europei: un quarto dei
milionari europei risiede in Francia. Mentre i super ricchi sono più
numerosi in Germania, in Svizzera e nel Regno Unito.
Una parte sempre più grande della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà
Nel 2011, secondo l’indice Eurostat, ripreso dalla Croce Rossa, la
percentuale delle famiglie francesi sotto la soglia di povertà (meno del
60% della ricchezza media del paese) era del 14%. Un aumento dell’1,3%,
350.000 abitanti in più rispetto al 2008.
Malgrado la crisi, questo indice è diminuito in alcuni paesi dell’Europa
occidentale: Portogallo (18%), Gran Bretagna (16,2%), Austria (5,2). Ma
rappresentano un’eccezione.
La Croce Rossa commenta: “Non solo sempre più persone cadono nella
povertà, ma i poveri sono sempre più poveri, e sembra che il divario tra
i più ricchi ed i più poveri sia sempre in crescita. Ciò significa che
aumenta la “distanza sociale” per rientrare a far parte della società.”
40%: è la parte dei Cinesi nella “classe media” mondiale
La Cina, nell’insieme della sua popolazione, conta poche persone
molto povere e pochi super-ricchi. Ma, quantificando la popolazione
mondiale in quintili di ricchezza, si nota che costituisce il 40% della
classe media superiore: quella del decile da 6 a 9…
Composizione regionale della distribuzione della ricchezza nel 2013.
Lettura: “Dal 25 al 30% degli Africani figurano nel 10% delle famiglie
più povere al mondo” (Credit Suisse).
La disuguaglianza delle ricchezze in Cina è quindi relativamente debole
rispetto al resto delle potenze emergenti. La sua classe media, motore
della crescita mondiale, si distingue da quella indiana, occultata da un
numero enorme di molto poveri ed uno non indifferente di super-ricchi.
“Ciò è dovuto all’assenza quasi totale di patrimoni ereditati e ad una
divisione relativamente uguale tra terre agricole e habitat privato. Le
disuguaglianze sono però in netta e forte crescita, a causa
all’arricchimento di imprenditori e investitori”, spiega il Credit Suisse.
Il tasso di suicidi in Grecia è aumentato del 40% nel primo semestre 2011
Secondo il ministro greco della Sanità, il tasso di suicidi in Grecia
è aumentato del 40% dal gennaio al maggio 2011 rispetto allo stesso
periodo del 2010. I primi effetti dei piani di austerità si son fatti
sentire. Il tasso di suicidi tra le donne è più che duplicato.
La Croce Rossa spiega che dopo un periodo di rallentamento, durante la
crisi molti altri paesi europei hanno visto crescere il loro tasso di
suicidi.
“Un segno evidente che sta aumentando il numero di persone che soffrono di depressione o di altre malattie mentali.”
Durante la crisi economica, nella maggior parte dei paesi europei lo
Stato ha tagliato molto nelle spese sanitarie, obbligando le
associazioni a compiere nuove missioni.
Il 35% della ricchezza russa è detenuta da 110 persone
“La Russia si situa al livello più alto di disuguaglianza finanziaria
al mondo, se si escludono i piccoli paesi dei Caraibi dove risiedono
molti miliardari” sottolinea il Credit Suisse.
A livello mondiale si conta un miliardario per 170 miliardi di
dollari di ricchezza. In Russia, il rapporto scende a un miliardario per
11 miliardi. I 110 miliardari russi recensiti da Forbes – nel 2000
erano solo otto – accumulavano il 35% della ricchezza del paese.
*articolo apparso sul sito www.rue89.com. La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di Solidarietà.
tratto da http://www.mps-ti.ch
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