La guerra fredda è finita, ma pare che ne sia iniziata un’altra e che si stia velocemente trasformando in una guerra quantomeno ‘tiepida’. Negli ultimi anni la Nato ha esercitato un’enorme pressione sulla Russia, soprattutto di natura militare ma anche diplomatica e politica. La crisi che spacca a metà l’Ucraina e minaccia di sfociare in una guerra civile non è che l’ultima tappa di una serie di provocazioni alle quali Mosca ha iniziato a rispondere colpo su colpo. Si era visto ai tempi della breve ma sanguinosa guerra in Georgia che Putin non era disponibile a farsi accerchiare dalla Nato, seppur per interposta persona.
Pochi giorni fa il presidente russo lo aveva detto chiaro e tondo, nel corso del suo discorso alla nazione: «Non aspiriamo allo status di superpotenza come pretesto egemonico» ma «nessuno dovrebbe illudersi sulla possibilità di ottenere una superiorità militare sulla Russia, risponderemo a ogni sfida, politicamente e tecnologicamente».
E poi la notizia, diffusa dalla stampa tedesca - in particolare dal quotidiano Bild - che Mosca avrebbe risposto allo schieramento nell’Europa Orientale del cosiddetto ‘scudo antimissilistico’ USA dispiegando negli ultimi 12 mesi alcune decine di missili (SS-26 Stone per la Nato, mentre in Russia li classificano come Iskander).
Gli ordigni atomici sarebbero stati sistemati a Kaliningrad, una piccola ma strategica enclave russa tra Polonia e Lituania, e la loro gittata permetterebbe agli Iskander M di raggiungere agevolmente Berlino. Era dalla fine del 2011 che la Russia minacciava di installare i missili atomici Iskander a Kaliningrad, dove nel frattempo è entrata in funzione anche una nuova stazione di radar in grado di monitorare lo spazio aereo occidentale, con un raggio d’azione fino a 6000 km.
Lo scudo missilistico Usa in Europa è da anni il principale pomo della discordia fra Nato e Russia: l'Alleanza Atlantica sostiene che l'obiettivo del suo sistema missilistico dispiegato in Polonia, Repubblica Ceca e Romania è quello di proteggere i Paesi membri da attacchi missilistici provenienti da Paesi come Iran o Corea del Nord (!), ma Mosca lo considera una intollerabile minaccia alla propria sicurezza.
Per ora i comandi della Nato in Europa non si pronunciano sulla notizia diffusa dal Bild, e neanche il governo russo.
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