Ancora bombe nella periferia Sud di Beirut. A distanza di soli sei
giorni dall'attentato costato la vita all'ex-ministro Muhammad Shatah,
oggi pomeriggio intorno alle 16 locali un'autobomba è esplosa in via
al-Arid nel cuore del quartiere di Dahyeh, roccaforte di Hezbollah, con
un bilancio provvisorio di 5 morti e almeno 20 feriti.
L'esplosione, avvenuta nei pressi dell'ufficio politico di Hezbollah e
dell'abitazione del suo numero due Naim Qassem, si inserisce in una
lunga catena di attacchi intimidatori realizzati ai danni del
movimento sciita da parte di gruppi sunniti strettamente legati
all'opposizione siriana a causa del suo coinvolgimento nel conflitto a
fianco di Bashar al-Assad. In particolare l'attentato di oggi
potrebbe essere direttamente collegato all'arresto del leader delle
Brigate Abdul Azzam Majid al-Majid, responsabile dell'attentato dello
scorso 19 novembre contro l'Ambasciata iraniana a Beirut, sempre nel quartiere di Dahyeh, eseguito nella giornata di ieri dall'esercito libanese.
Intanto la tensione è altissima in tutto il Paese. Immediatamente
dopo l'esplosione scontri durissimi sono ripresi a Tripoli tra i
quartieri di Bab al-Tabbaneh e Jabal Mohsein lasciandosi dietro già i
primi feriti.
A Sidone, fonti locali riportano un ingente dispiegamento di miliziani
del Partito di Dio e di Amal nella zona di Haret Saida impegnati in
controlli di sicurezza, così come nelle zone di Beirut a ridosso
dell'esplosione. Si attendono ulteriori aggiornamenti.
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