L'Egitto insiste nel voler
annientare il governo di Hamas, propaggine dei Fratelli Musulmani, sulla
Striscia di Gaza. Israele vuole "solo" sabotare il
cedimento/compromesso di Hamas verso l'Autorità Palestinese sulla
Cisgiordania.
Per
capire l'importanza del contesto politico degli eventi in corso bisogna
rifarsi al novembre 2012, con l'accordo tra Israele ed Hamas
sponsorizzato dall'Egitto (Hillary Clinton era presente quale
"chaperone").
L’intesa del novembre 2012 si occupò di due cose:
1. un cessate-il-fuoco reciproco
2. l'apertura di accessi per il
passaggio di beni e persone (essendo stati i punti di accessi ufficiali "sostituiti" nel corso degli anni con oltre 1.500 tunnel
scavati sotto il confine, grazie ai quali è passato tutto quello che non
poteva passare attraverso gli accessi ufficiali, compresa la maggior
parte dei fondi destinati ad Hamas).
Soprattutto - secondo fonti ufficiali
della sicurezza israeliana - Hamas avrebbe rispettato la sua parte
"correttamente": nessuna azione bellica e impegno per impedire che altre
organizzazioni palestinesi aprissero il fuoco contro Isralele.
Effettivamente Hamas è intervenuta contro organizzazioni palestinesi
intenzionate ad attaccare Israele, cosa che molti ignorano. In cambio,
Hamas si aspettava un significativo allentamento dell'assedio.
Cosa che nei fatti è accaduta (anche se
meno di quanto promesso ed atteso, ma almeno tollerabile) finché i
Fratelli Musulmani sono rimasti al potere in Egitto.
Ma dopo l'ascesa al potere in Egitto di
Sisi (colpo di stato dell’estate 2013) e la caduta del governo dei
Fratelli Musulmani, i valichi sono stati di nuovo chiusi e soprattutto
sono stati chiusi i tunnel dall'Egitto cioè la maggiore fonte di
rifornimenti e di fondi per Hamas. Con la graduale chiusura dei tunnel
sotto il confine non più aperto, Sisi ha strangolato il popolo di Gaza
ed il sistema di potere di Hamas.
Hamas si è ritrovata progressivamente in
una situazione insostenibile: da un lato garantiva un tipo di sicurezza
per Israele (cosa di cui il primo ministro israeliano Bibi Netanyahu
era orgoglioso), e dall'altro la chiusura dei tunnel e dei valichi
portava Hamas a non poter più pagare i 43.000 dirigenti e militari
reclutati nella Striscia di Gaza. Il governo di Hamas si è ritrovato
sull'orlo del collasso. Di conseguenza, Hamas ha gradualmente allentato i
controlli sulle organizzazioni palestinesi dissidenti e così sono
ripresi i lanci di mortaio, missili, ecc. Il che spiega anche la
reazione di Hamas alle provocazioni di Israele con tutta la sua forza.
Questo è il contesto che aveva portato
Hamas a fare un accordo in aprile con l'OLP/al-Fatah, in cui Hamas si
dichiarava favorevole a dare parte del suo potere ad Abu-Mazen (leader
dell’OLP e presidente della Autorità Palestinese della Cisgiordania),
soprattutto la responsabilità di garantire gli stipendi dei dipendenti
governativi di Gaza. C'era stato un dibattito su quanti dei 43.000
dipendenti di Hamas sarebbero rimasti in carica e su quale ruolo
avrebbero avuto i 70.000 dipendenti della Autorità Palestinese cacciati
dalla Striscia di Gaza quando Hamas ne prese il controllo nel 2007. In
questi 7 anni, questi ultimi erano stati pagati da Ramallah per
restarsene a casa ed ora avrebbero dovuto riprendere servizio. Ma la più
incandescente ed irrisolta questione tra Hamas e l'Autorità Palestinese
è il debito dei salari che non sono stati pagati per mesi e mesi. Né è
stato definito lo status dei 20.000 uomini armati di Hamas. Abu-Mazen
dice di non avere responsabilità e che spetta ad Hamas trovare una
soluzione.
Ci sono tutta una serie di problemi e di
questioni infinite in questo accordo, ma quella più urgente riguarda
gli arretrati degli stipendi. E la condizione minima per Hamas per
fermare i combattimenti è fare ritorno all'accordo precedente con la
riapertura degli oltre 1.500 tunnel.
Hamas ha detto di aver trovato chi paga:
il Qatar. Ma Israele e le potenze occidentali con le loro varie banche -
per una ragione o per un'altra, giustificata o meno - si sono rifiutate
di far passare i soldi.
L'ONU si è offerta di risolvere il
problema, ma Israele ha deciso di bloccare questo canale diplomatico
ponendo il veto. Risultato: decine di migliaia di palestinesi a Gaza,
comprese le forze militari e di sicurezza di Hamas, non prendono lo
stipendio da mesi.
Visto che Hamas non impediva tutti i
lanci delle organizzazioni dissidenti, Israele ha iniziato
l'intensificazione del conflitto con Hamas, sfruttando il rapimento dei
tre giovani coloni quale scusa (sebbene Israele abbia ufficialmente
confermato recentemente che Hamas non c'entrasse nulla).
Adesso, gli Egiziani - che cercano di
distruggere Hamas - si rifiutano di ritornare agli accordi precedenti
all’avvento del generale Sisi, il quale ha invece deciso di strangolare
la Striscia di Gaza per indurre Hamas ad arrendersi alla Autorità
Palestinese.
Impaurita da questo "accordo unitario"
che metteva fine alle divisioni tra i palestinesi, Israele ha iniziato
la guerra nella speranza di costringere Hamas a cercare un'opzione
differente. Israele favorirebbe una maggiore "apertura" con una
continuazione di un governo indipendente di Hamas di Gaza, in
considerazione che l'alternativa sarebbe il caos o un governo jihadista.
Sia Israele che l'Egitto non vogliono l'accordo tra Hamas e l'Autorità Palestinese: l'Egitto perché teme che Hamas possa salvarsi dal collasso totale ed Israele perché diminuirebbe la capacità di Hamas di tenere divisi i palestinesi.
Da un'angolazione surrealistica potremmo vedere questa guerra non come un conflitto tra Israele ed Hamas ma tra Israele ed Egitto. L'Egitto vuole distruggere Hamas ed Israele vuole restaurare Hamas al potere.
Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali.
28 luglio 2014
Fonte
Sia Israele che l'Egitto non vogliono l'accordo tra Hamas e l'Autorità Palestinese: l'Egitto perché teme che Hamas possa salvarsi dal collasso totale ed Israele perché diminuirebbe la capacità di Hamas di tenere divisi i palestinesi.
Da un'angolazione surrealistica potremmo vedere questa guerra non come un conflitto tra Israele ed Hamas ma tra Israele ed Egitto. L'Egitto vuole distruggere Hamas ed Israele vuole restaurare Hamas al potere.
Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali.
28 luglio 2014
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