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22/08/2014

Agli Esteri dell’ Ue stop incompetenti dice la Germania


Die Welt impietoso titola: “Per favore non un’altra Ashton”, riferendosi alla candidatura della ministra degli Esteri italiana. Silurate le ‘Lady’, per l’evanescente ma significativo incarico di rappresentare la politica estera europea, ora il nome del ministro tedesco Frank-Walter Steinmeier.

Il giornalismo tedesco quando vuole picchia duro. A rompere la ‘tregua estiva’ interviene il quotidiano Die Welt, che propone il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier al posto di Mr Pesc in netta contrapposizione alla candidata italiana Federica Mogherini. «Per favore non un’altra Ashton», titola il giornale, secondo cui la titolare della Farnesina «Esperienza e statura internazionale non ne ha e la maggior parte dei capi di governo, inclusa la cancelliera, ha mal di pancia per la nomina». Severità ad uso casereccio, abbiamo visto, ma con elementi di fatto reali.

Steinmeier, scrive Die Welt, possiede competenza, istinto politico, sensibilità diplomatica e credibilità, ma la sua nomina - ammette il quotidiano - è irrealistica perché a prevalere sarà il ‘bazar di Bruxelles’. Perché quella sparata feroce e a favorire di chi? Il disagio sulla candidatura italiana è forte e generalizzato, ma quale la via d’uscita se Renzi non otterrà di liberare la Farnesina? Due altri candidati ufficiali: il polacco Radoslaw Sikorski e la bulgara Kristalina Georgieva. Il dubbio è quanto queste candidature siano ‘tattiche’ o reali. L’Unione europea a ‘Lotti’ nazionali diventa Suk.

La parola ‘lottizzazione’ la conoscevamo in Italia soprattutto per la Rai. Ma non è una esclusiva. A Bruxelles si ricomincia lunedì prossimo, quando tutti, tra sherpa, consiglieri e membri di gabinetto, rientreranno a Bruxelles dalla pausa estiva. Obiettivo, andare verso il ‘rush finale’ del vertice Ue del 30 sulle nomine dei ruoli chiave. Al momento la tattica è quella del ‘basso profilo’ per avere più margini di manovra e una minore pressione mediatica. Ma quest’ultima - Die Welt insegna - dopo due settimane di calma sta ricominciando a salire. E non pare affatto buono per la candidatura italiana.

La nomina di Sikorski, ministro degli esteri polacco screditato da uno scandalo, da molti è vista più come una moneta di scambio per ottenere al premier Tusk il posto di Van Rompuy alla presidenza del Consiglio europeo. La Georgieva, sostenuta dal nuovo presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, svolgerebbe invece un ruolo politicamente strategico per ‘rassicurare’ i paesi dell’Est che, con l’aggravarsi della crisi russo-ucraina guadagnano voce in capitolo. Per l’Italia, rimane l’insistenza del premier, che dice di non prevede una alternativa alla Mogherini. Rischiano in due.

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