01/09/2014
Gli atlantisti Ue e la quasi guerra all’ Armata Russa
Lituania, e vecchi conti da saldare: “La Russia è in guerra con l’Ue”. Secondo il Financial Times, Londra guiderà una forza d’intervento di 10mila uomini. Putin ricorda ai distratti: “State scherzando con una potenza nucleare”. Ma la Nato invece fa sul serio con nuove basi a infastidire Mosca.
‘Mosca non vuole la guerra’, dice il ministro degli esteri russo: vogliamo un immediato cessate il fuoco. Kiev insiste: truppe russe a Donetsk e a Lugansk. Serghiei Lavrov nega e rilancia, ‘Non ci sarà nessun intervento militare russo in Ucraina, Mosca è per una soluzione esclusivamente pacifica di questa gravissima crisi, di questa tragedia’ e invita l’Occidente a ‘sedersi e a discutere, invece di minacciare sanzioni’. I separatisti avrebbero fatto prigionieri 108 militanti del battaglione Donbass della Guardia nazionale.
‘Si alzano i toni tra Occidente e Mosca sul conflitto ucraino’, annota l’agenzia Ansa. Che subito dopo, senza collegare tra loro i fatti ci fornisce uno splendido esempio di vecchi conti da saldare. “Dobbiamo dire chiaramente che se la Russia è in guerra con l’Ucraina, Paese che vuole entrare in Ue, è come se fosse in guerra con l’Europa e per questo dobbiamo aiutare l’Ucraina militarmente affinché si difenda”, ha detto il presidente lituano Dalia Grybauskaite. Armiamoci e partite. Putin, rivolto ad altre voglie europee, ha carinamente ricordato che con una potenza nucleare non si scherza.
Battute lituane a parte, è la parte più atlantica dell’Ue - la Gran Bretagna - a spingere il Cremlino al muro contro muro. Tutto una settimana prima di inasprire le sanzioni Ue contro la Russia. Per fortuna frena la Germania che dice sì ad aiuti all’Ucraina ma non armi. Putin si arrabbia e si inventa “Uno Stato per il sud est dell’Ucraina”, poi, lanciato il messaggio, dice di essere stato frainteso. Ma è il premier britannico Cameron a fare il duro. L’Ucraina sarebbe invasa dalla Russia e minaccia, “Se resta così ci saranno conseguenze”. Ma presto qualche matto potrebbe andare oltre la guerra di parole.
Secondo il Financial Times, la Gran Bretagna e altri sei stati creeranno una forza multilaterale con almeno 10.000 uomini per rafforzare la risposta della Nato all’aggressione della Russia in Ucraina. I paesi al momento coinvolti sono Danimarca, Lettonia, Estonia, Lituania, Norvegia e Olanda. Il Canada avrebbe espresso interesse per l’iniziativa. L’annuncio ufficiale - sempre fonte FT - è atteso la prossima settimana dal primo ministro inglese Cameron, in occasione del vertice della Nato. La ‘joint expeditionary force’ includerà unità navali e truppe di terra e sarà - of corse - a comando inglese.
L’allarme del buon senso arriva dal presidente uscente della Commissione Ue Barroso che, dopo il faccia a faccia con il presidente ucraino Poroshenko ammonisce: “Potremmo arrivare a un punto di non ritorno se non si ferma l’escalation”. Ma sul campo è escalation generale. Un caccia ucraino Su-25 è stato abbattuto nell’est dell’Ucraina, colpito - secondo lo stato maggiore ucraino - da un sistema antiaereo russo. Replica ucraina con l’arresto di due funzionari dell’ambasciata russa a Kiev. Il terzo segretario Andrei Golovanov e l’addetto diplomatico Mikhail Shorin, rilasciati ieri.
Ma la notizia che più di tutte aiuta a capire la partita strategica in corso arriva dal comando dell’Alleanza Atlantica. La Nato ha in programma di costruire cinque nuove basi in Europa orientale, in particolare in Lettonia, Lituania, Estonia, Romania e Polonia: lo scrive il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine della domenica, citato dall’agenzia russa Itar-Tass, aggiungendo che il progetto sarà discusso nei dettagli nell’imminente vertice dell’Alleanza Atlantica in programma a Newport, in Galles, il 5 e 6 settembre. In ognuna di queste basi saranno operativi circa 600 militari.
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