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27/02/2015

Cipro apre i suoi porti alla Marina Russa. Ue e Nato in allarme

La Russia ha firmato un accordo con Cipro per dare accesso ai porti ciprioti alla marina russa e sta discutendo la possibilità di appoggio su una base aerea a Cipro, formalmente per le “missioni di soccorso umanitario”. Il leader del Cremlino Vladimir Putin ha stretto l'accordo dopo i colloqui con il presidente cipriota Nikos Anastasiades, dando non poche preoccupazioni alla Nato impegnata in un braccio di ferro senza precedenti con Mosca sulla questione Ucraina e non solo.

Il leader russo ha detto che altri paesi non devono "preoccuparsi" e che l'uso principale del porto sarà per la lotta al terrorismo e anti-pirateria. Sbeffeggiando, coscientemente o meno poco importa, le argomentazioni di copertura per le proprie missioni militari all’estero da sempre utilizzate dalle potenze occidentali.

Ma l'isola di Cipro, nella sua parte greca (l’altra è occupata dalla Turchia), ospita già alcune strategiche basi militari britanniche e Londra ha annunciato che insieme agli Stati Uniti manderà presto propri consiglieri militari in Ucraina per contribuire all’addestramento e alla formazione delle forze armate ucraine.

Se è vero come dice qualcuno che Cipro rappresenta "un'enorme portaerei nel Mediterraneo", continua a sollevare molti punti interrogativi l'accordo di cooperazione militare russo-cipriota. Un accordo verbale era stato raggiunto oltre un anno fa, prima che il golpe filoccidentale a Kiev facesse esplodere la crisi ucraina. Ed era stato un dossier portato avanti dal ministro della difesa Sergey Shoigu con grande caparbietà. Una "scommessa rischiosa" l'aveva definita la stampa occidentale. E gli analisti della NATO già esprimevano preoccupazione per un accordo che ancora non è stato firmato.

Nonostante il fatto che tale accordo preveda per l'Aeronautica e la Marina russa delle possibilità molto limitate, alcuni analisti lo hanno già giudicato come un esempio di un inedito e originale tipo di "soft power" da parte di Mosca. Il tutto in un contesto politico molto confuso, con legami tra Atene, Nicosia e Mosca - ma anche lungo un asse più lungo fino all'Egitto - che allarmano Ue e Stati Uniti. All’inizio di febbraio infatti il capo del Cremlino è volato al Cairo per incontrare il generale al Sisi, con il quale ha stretto numerosi accordi commerciali e prefigurato la creazione di una zona comune di libero scambio. Inoltre Mosca costruirà una centrale nucleare finalizzata alla produzione di energia elettrica, l’unica dell’intero continente africano dopo quelle esistenti in Sud Africa.

Unite dalla fede ortodossa, da tradizionali solidi legami diplomatici e dagli anni '90 da crescenti interessi finanziari russi sull'isola, la Russia e la Repubblica di Cipro sono state associate da partenariati stabili nella sfera della diplomazia, in quella dell'economia, e della cooperazione tecnico-militare (MTC). Nel 1992, Cipro ha riconosciuto la Russia come successore dell'Urss, e quattro anni più tardi i due Paesi hanno firmato il loro primo accordo in materia di cooperazione tecnico-militare.

La Russia ha fornito a Cipro elicotteri da trasporto e d'attacco, i veicoli corazzati da combattimento BMP-3, carri armati T-80, sistemi di artiglieria reattivi Grad, e alcuni sistemi di difesa aerea, tra cui anche il famoso S-300. La crisi finanziaria cipriota del 2012-2013 è costata cara ai correntisti e agli imprenditori russi che avevano scelto Nicosia per i loro affari e i loro depositi all'estero. Evidentemente Mosca ha deciso di fare un passo in più per evitare un bis in futuro e nel frattempo ha concesso a Nicosia un prestito di circa 2.5 miliardi di dollari ad un tasso di interesse assai più favorevole rispetto a quelli concessi alla Grecia dagli strozzini dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale.

Fonte

Viviamo in anni di tutti contro tutti, di alleanze e accordi geopolitici a geometria fin troppo variabile, al punto che spesso diventa arduo anche solo comprendere chi sta con chi e in quale misura rispetto agli altri partner che insegue.
Di sicuro c'è che un ring così mutevole e aperto ad ogni competizione/competitore è potenzialmente un campo minato su cui tutti rischiano di saltare ma con una dirigenza di classe di spessore potrebbe rivelarsi anche una grande opportunità (che mi auguro il nuovo governo greco sia in grado di cogliere).

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