“Al momento un intervento militare della Nato in Libia non e' in agenda”.
E' quanto ha assicurato il Segretario generale della Nato uscente, Jens Stoltenberg, che ieri ha incontrato a Roma la presidente della Camera, Laura Boldrini.
“Si tratta piuttosto - ha spiegato - di sostenere gli sforzi di mediazione attualmente in atto da parte delle Nazioni Unite e del rappresentante speciale Leon. Gli interventi militari - come quello svolto dalla Nato in Libia nel 2011 su mandato delle Nazioni Unite - possono avere effetti limitati”. Per Stoltenberg, riferiscono le agenzie è “indispensabile fare seguire a tali interventi un'azione di ricomposizione politica che, nel caso della Libia, non è stata portata avanti dalla comunità internazionale con sufficiente energia”.
La situazione in Libia sarà il primo punto all'ordine del giorno dell'incontro informale dei ministri degli Esteri dell'Unione Europea in programma per il 6 marzo a Riga, in Lettonia. L'incontro serve a valutare se l'ultimo tentativo dell'inviato Onu Bernardino Leon di portare a un tavolo le diverse milizie libiche avrà ottenuto qualche risultato. Sulla base di questo si decideranno le prossime iniziative europee sulla Libia.
Alcune fonti riferiscono però che esisterebbe anche un "piano B" dell'Unione Europea nel caso che questo ultimo tentativo non abbia successo. A Riga i ministri degli Esteri Ue imposteranno la politica europea sulla Libia basandosi sull'esito degli sforzi diplomatici dei prossimi giorni. Il piano europeo prevede di intervenire sulla "cassa", ossia la Banca Centrale Libica che riscuote i proventi della vendita del petrolio libico sia per il governo di Tobruk sia per il governo parallelo insediatosi a Tripoli.
Eventuali sanzioni finanziarie su questo tasto potrebbe essere la strada con cui l'Unione Europea intende costringere almeno i due governi in conflitto tra loro a trovare una mediazione. Nella settimana successiva sono in programma a Bruxelles un Consiglio Esteri e un vertice dei capi di Stato e di governo, e in tutte e due le riunioni risulta tra le priorità la discussione sulla situazione in Libia.
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