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20/02/2015

Atene chiede sei mesi di proroga, Schaeuble dice "nein"

Ultim'ora. L'ultimatum si rovescia di segno. Adesso è Atene a dire - nero su bianco - "prendere o lasciare". La divisione in Europa, e addirittura all'interno del governo tedesco, ha risollevato le quotazioni internazionali del governo Syriza. La riunione dell'Eurogruppo di domani «mostrerà chiaramente chi vuole una soluzione e chi invece non la vuole», si legge in un comunicato che prende atto della bocciatura non solo da parte di Schaeuble, ma da parte dell'intero governo di Berlino. «L'Eurogruppo ha due opzioni: accettare o respingere la richiesta greca. Questo permetterà di mostrare chi vuole una soluzione e chi non la vuole».

Pomeriggio. Sulla richiesta greca si spacca il fronte dell'Unione Europea. Il portavoce del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, ha giudicato la lettera "un segno positivo che spiana la strada ad un compromesso ragionevole nell'interesse di tutta l'Eurozona".

All'opposto, il portavoce di Schaeuble, Martin Jaeger, ha riferito che a giudizio di Berlino: "La lettera di Atene non presenta alcuna proposta di soluzione sostanziale". E che quindi il governo tedesco proporrà di respingerla.

Spaccata, però, anche la dirigenza tedesca. Il vicecancelliere Sigmar Gabriel ha fatto emettere una nota in cui "la proposta scritta del governo greco per le trattative sul prosieguo del programma di riforme è un primo passo nella direzione giusta".

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