Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

19/02/2016

Regeni era una spia? Una infamia ed un depistaggio

Già poche ore dopo il ritrovamento del cadavere di Regeni ha iniziato a circolare nel web la notizia dell’appartenenza di Regeni al servizio segreto militare, per conto del quale avrebbe dovuto svolgere una qualche missione. Una tempestività decisamente sospetta: da dove poteva venire questa notizia, ed in tempi così brevi, se non dai servizi italiani o egiziani? Dopo la versione ha iniziato a cambiare: era una spia si, ma degli inglesi. Cerchiamo di spiegare perché questa leggenda (che è tanto piaciuta nel web per la sua suggestività) non sta in piedi.

1. se fosse stato una spia non si sarebbe scelto una copertura come giornalista anti regime, attirando su di sé i riflettori della polizia. Avrebbe scelto, anzi, quella di giornalista amico del regime e, magari, cercato contatti clandestini con l’opposizione. La cosa avrebbe senso solo se stesse spiando l’opposizione d’accordo con i servizi egiziani, ma allora che senso ha il fatto che sia stato ucciso proprio da loro?

2. sapeva di essere stato fotografato da un qualche organo di polizia ad una riunione dei sindacati, ha subito una ispezione domiciliare in sua assenza tre giorni prima di sparire ecc. e non ha preso alcuna precauzione, neppure avvisarne l’ambasciata o evitare di andare in giro da solo, non ha neppure lasciato un foglio scritto a qualche amico in cui parlava dei suoi timori e del perché ecc. tutto il suo modo di fare è incompatibile sia con il profilo professionale che con quello psicologico della spia e, semmai, è quello di un ragazzo un po’ ingenuo e molto incauto.

3. se fosse stato una spia (ed a maggior ragione di qualsiasi altro caso), sarebbe stato fatto sparire il corpo. Se è stato trovato e con inconfondibili segni di tortura, è perché qualcuno voleva farlo trovare, quindi, lo scopo non era quello di eliminare una spia o estorcergli chissà quali segreti, ma provocare un incidente diplomatico con l’Italia, dunque, è stato scelto non perché spia ma perché italiano e l’idea è rafforzata dal fatto che il corpo è stato fatto ritrovare lo stesso giorno in cui Guidi arrivava al Cairo con la sua missione commerciale (ovviamente saltata).

4. Se fosse stato eliminato perché spia (o creduto tale) sicuramente il governo ne sarebbe stato informato in tempo, trattandosi di un cittadino straniero che, per di più, apparteneva ad un paese con il quale si stavano per concludere importanti affari  che, invece, sono saltati. E il regime avrebbe preparato una qualche regia per il dopo ritrovamento (magari qualcosa per rendere più credibile la pista  “fratelli mussulmani”) e, invece, è stato palese l’imbarazzo del regime che è passato da una capriola all’altra (rispettivamente: criminalità, fratelli musulmani, delitto sessuale, ecc.) facendo figuracce in serie.

Dunque, una infamia che sporca l’immagine di un ragazzo così barbaramente ucciso ed anche un depistaggio molto comodo per aiutare una soluzione di comodo sia per il governo egiziano (che se ne esce per il rotto della cuffia) sia per quello italiano al quale nulla interessa di Regeni ma non vede l’ora di sedersi di nuovo al tavolo degli affari.

Il problema è che tutte le versioni più o meno fantasiose non sono facili da far passare (ne riparleremo) per cui la cosa migliore è sollevare una bella “nebbia di guerra” così da far passare il tempo ed insabbiare tutto. E invece occorre premere sul governo italiano perché faccia il suo dovere: ad esempio si potrebbe chiedere la sostituzione del ministro dell’interno per le sue palesi bugie e, magari, richiamare l’ambasciatore al Cairo per consultazioni, sino a quando il ministro non cambia. Sarebbe già una cosa. Ma per farlo dobbiamo prima di tutto tagliare le gambe ai depistaggi come quello del Regeni-spia.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento