Mi sono posto un problema: se fossi il direttore di un grande quotidiano, come titolerei la notizia dell’attentato londinese?
Ci ho pensato un po’, perché nel titolo deve esserci la notizia e qui
la notizia quale è? Si un uomo ha ammazzato e ferito delle persone
investendole con la sua auto, poi si è avventato con un coltello su dei
poliziotti uccidendone uno ed è stato a sua volta ucciso. E tutto questo è avvenuto ai piedi di Westminster. Va bene, ma di che si tratta? Chi è l’uomo?
Dunque, dell’uomo sappiamo poco, anzi niente.
Sembrava si trattasse di un noto telepredicatore islamico, ma è stato
smentito. La polizia lo avrebbe identificato ma non ne dice il nome per
non danneggiare le indagini che si indirizzano verso la pista del
radicalismo islamico. Ma su che si fonda questa idea? Sappiamo almeno di
che nazionalità è l’uomo? No, però abbiamo un particolare risolutivo:
il volto ha tratti asiatici.
Oddio, considerate le dimensione dell’Asia ed il numero di popoli che la abitano,
per nulla simili fra loro (un giapponese somiglia a un turco? Ed un
siberiano cosa ha in comune con un bengalese? O un coreano con un
iraniano?), direi che è un indizio un po’ generico. Ma, soprattutto,
cosa ci dice che è islamico? Ammesso e non concesso che se ne conosca il
nome, magari perché dopo sofisticate indagini si è scoperto che aveva
addosso la patente di guida, lì mica c’è scritto di che religione è il
personaggio. Magari è davvero un cittadino centro asiatico, e se poi
viene fuori che è un caldeo? Un taoista? Un testimone di Geova? Ci sono
anche i convertiti, sapete! Che facciamo, impiantiamo una ricerca sul
radicalismo taoista? Cosa c’è che ci dice che il colpo venga dal mondo
della Jihad?
Ma, direte, ieri era l’anniversario della strage di Bruxelles.
Va bene, ed un altro giorno poteva essere l’anniversario dell’attentati
di Parigi, di Madrid, della metropolitana di Londra, di Istanbul, di
Nizza, di Heluan, di Bali, di Tunisi, di Djakarta, di New York, di
Smirne, ecc ecc. Ormai di giorni liberi sul calendario ce ne sono
pochini e, comunque, se non un attentato, qualche altra cosa la si
trova. Però l’aviazione inglese ha bombardato Mossul. Va bene, e allora?
Cosa ci dice che le cose siano in relazione?
Ma, soprattutto, che razza di attentato è? Sembrava
che gli attentatori fossero due, poi è stato smentito: era solo. Ma
quale organizzazione terroristica, per quanto sgangherata, può fare un
attentato così scombinato, per di più scegliendo come scenario il
Parlamento di Londra che avrebbe assicurato una risonanza mondiale, per
far vedere cosa? Un ubriaco al volante che poi si avventa con un
coltello su dei poliziotti e viene ucciso. Forse la polizia inglese (che
una volta era una cosa seria) avrà in mano cose che noi non sappiamo.
Può darsi, tutto è possibile, ma per ora questo “attentato”
somiglia ad una azione terroristica come un canguro somiglia ad una
stampante: l’attentatore non aveva alcuna arma letale come un
kalashnikov o una cintura esplosiva, nessuno (per quel che si sa) lo ha
udito gridare “Allah Albar”, nella macchina non pare sia stato trovato
un drappo dell’Isis o cose del genere, l’indice di pericolosità era
oggettivamente basso, l’attentatore non si è scagliato contro un
parlamentare (e da quelle parti stava passando il ministro degli esteri
che ha coraggiosamente soccorso un poliziotto ferito).
Insomma, nemmeno le giovani marmotte potevano fare una azione politicamente più irrilevante di questa.
Posso capire l’immediata reazione di portare via il più velocemente possibile la signora May
e di blindare il Parlamento ed i deputati: sul momento non puoi sapere
quale sia la dimensione dell’attacco che, peraltro, può essere anche un
diversivo per colpire un obiettivo ben più importante. Dunque, sul
momento la reazione è stata giusta. Ma una volta conclusa l’azione,
perché insistere in questa cosa che non sta in piedi?
Semmai, questa azione mi richiama quel gruppo di episodi simili di
qualche tempo fa in Germania, dove venne fuori che si trattava di
squilibrati influenzati dalla predicazione jihadista e che si muovevano
per sindrome imitativa.
Abbiamo fatto un capolavoro abbassando le prestazioni dei servizi di igiene mentale
ed il disagio psichiatrico si manifesta anche (ma non solo) sotto
questa forma. Può esserci un nesso con il terrorismo? Si, nel senso che
questa è una sorta di sciame sismico che segue la scossa principale e
trascina con sé i detriti di una società che produce disagio mentale. E
comunque sarebbe cosa da dimostrare.
Ed allora, pensandoci, quale è la notizia da sparare nel titolo?
Ho pensato:
“SCOTLAND YARD DICE FRESCACCE!”
Sottotitolo: “E voi mi venite a parlare di fake news e post verità sul web? Ma fateci il piacere!”
Fonte
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