Martedì alla Casa Bianca Trump discuterà con il presidente/falco francese Emmanuel Macron le condizioni con cui Washington potrebbe mantenere la propria adesione all’accordo con l’Iran sul nucleare (il famoso 5+1). In gennaio Trump aveva lanciato un ultimatum a Parigi, Berlino e Londra perché irrigidissero l’intesa – inserendo o affiancando divieti ai programmi missilistici iraniani: in caso contrario, alla scadenza del 12 maggio gli Usa non avrebbero rinnovato la sospensione delle sanzioni statunitensi contro Teheran.
L’Iran ha annunciato “conseguenze non molto piacevoli” per gli Usa, tra cui il ritorno all’arricchimento dell’uranio, se Trump uscirà dall’accordo sul nucleare. Gli Usa, ha detto il ministro degli esteri iraniano Zarif parlando con alcuni media internazionali, “hanno l’opzione di uccidere l’accordo ma dovranno fronteggiarne le conseguenze... Prenderemo le nostre decisioni sulla base dei nostri interessi di sicurezza nazionale quando sarà il momento, ma qualsiasi esse siano non saranno molto piacevoli per gli Usa”.
Zarif ha spiegato che se Trump uscirà dall’accordo, sarà “altamente improbabile” che Teheran resti insieme agli altri firmatari dell’intesa. Un’opzione all’esame, invece, e’ quella di ritirarsi completamente dall’accordo tornando all’arricchimento dell’uranio. Il capo della diplomazia iraniano ha aggiunto che altre proposte sono state ventilate al parlamento di Teheran, comprese misure più drastiche, ma non ha precisato cosa comporterebbero. Occorre rammentare che l’unico stato nucleare del Medio Oriente rimane Israele, il quale continua a rivendicare una sorta di monopolio delle armi atomiche, cercando di impedire il riarmo di altri paesi ma rifiutando di firmare il Trattato di Non Proliferazione nucleare (e le conseguenti ispezioni imposte invece all’Iran) e a rifiutare qualsiasi proposta di conferenza per il disarmo nucleare nella regione.
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