Gli elettori erano stati chiari: basta inciuci, basta PD.
Cos’ha proposto il Movimento 5 Stelle? Un inciucio col PD.
Quel Demostelle che tutte le élite chiedono fin dal 5 marzo, perché il PD è il garante dell’establishment, di quel pilota automatico di
cui parlava Mario Draghi. E ormai è chiaro che non gli è affatto
necessario sopravvivere alle elezioni per restare al potere.
Così, dopo essersi insultati a vicenda per anni chiamandosi mafiosi,
fascisti, assassini e zombie, grillini e piddini, se non fosse per
Renzi, potrebbero allearsi, col PD che torna al governo dopo l’ennesima
sconfitta alle urne, riuscendo ancora una volta a spacciarlo come un sacrificio per
il Bene del Paese, e il Movimento 5 Stelle che si rimangia anche
l’ultimo dei suoi distinguo, dei suoi principi “non negoziabili”.
Non c’è da stupirsi che parte della base grillina sia in rivolta, c’è da stupirsi che non lo sia tutta.
Dopo aver raccolto per anni il voto di protesta solo per congelarlo, il Movimento 5 Stelle adesso vorrebbe consegnarlo al PD. Adoperare milioni di voti anti-sistema per mantenere al governo il principale garante del Sistema. Ed è stizzito dal rifiuto di Renzi.
È lo sputtanamento del secolo, ed è già irreversibile, a
prescindere dall’esito della trattativa, perché Casaleggio e Di Maio
sono pronti, e se l’inciucio salterà, sarà soltanto a causa di Renzi che
ancora spera nel Governissimo, e nella Controriforma.
È lo smascheramento definitivo di un’opposizione farlocca, completamente
funzionale al sistema di potere che millanta di voler abbattere.
Pur d’insediarsi sul trono di Re Sòla, il M5S attraverso il preservativo
bucato d’un ridicolo “contratto alla tedesca”, s’è prima offerto ai
fascioleghisti alleati storici di Berlusconi, che dopo averlo definito
“Il mafioso di Arcore”, da 24 anni ne controfirmano tutte le peggiori
porcate. E poi al PD del Cazzaro, responsabile del Jobs Act, del Salva
Banche, della Buona Scuola, della Dottrina Minniti, del tentativo di
smantellare la Costituzione.
“Il giorno in cui il Movimento 5 Stelle si dovesse alleare coi
partiti responsabili della distruzione dell’Italia, io lascerei il
Movimento 5 Stelle”. Parola di Alessandro Di Battista.
Se una delle due profferte a Lega e PD alla fine sarà accettata, cosa farà l’ala “movimentista” del Movimento, Lascia o Raddoppia?
Il voto del 4 marzo era stato definito “un terremoto”. “Niente sarà più come prima” avevano vaticinato gli editorialisti.
In realtà, votare serve solo a scegliere quale maschera indosserà l’establishment.
Grillo lanciò la sua “rivoluzione” cercando inutilmente di
candidarsi alle primarie del PD. Oggi il cerchio si chiude. “L’era del
vaffanculo è finita”, Beppe dixit.
Affanculo ci andranno la “rivoluzione” grillina, e tutti quelli che ci avevano creduto.
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