Ma ammettiamo per ipotesi che i video apparsi di recente su tutti i media di regime siano “veri”, ossia che siano stati girati effettivamente a Douma. Quel che si vede è compatibile con un attacco chimico? La risposta la affidiamo a Franco Bartolomei, avvocato e socialista, ma anche ex ufficiale di leva proprio nei reparti Nbc (nucleare-batteriologico-chimico). Ossia le truppe specializzate nel verificare e contrastare eventuali attacchi di quel tipo e quindi informati sui “segnali di riconoscimento” relativi all’uso di quegli armamenti.
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Durante il servizio militare nel 1981/82, che ho svolto per 15 mesi, come ufficiale di complemento nei carristi, ho seguito corsi di addestramento e studio di attività anti NBC (tattiche e misure anti attacchi Nucleari, Chimici e Batteriologici), con uso antinervino delle sierette di atropina di primo soccorso, o con uso di maschere antigas.
Non sono a conoscenza di nessun trattamento antiagente chimico (volgarmente detto gas) fatto con acqua, e non sono a conoscenza di sopravvivenze temporali tali da consentire un trasporto di bambini, colpiti da gas letali (nervini, iprite, fosgene) molto reattivi in ambiente popolato densamente, per tutto il tempo necessario ad innaffiarli come raffigurato nelle immagini trasmesse in TV.
I gas nervini, inoltre, non producono nubi opache e sono inodori ed incolori; mentre quelli iprite tengono le loro nubi sempre molto basse.
Per questo le immagini viste in tv dei bambini soccorsi non mi convincono affatto.
Per me, quelli visti nei video sono o cortine fumogene o agenti urticanti, che con i gas letali c’entrano poco.
Mi sembra, come all’epoca dell’Iraq, un pretesto costruito a tavolino dagli americani per dichiarare guerra in Siria, dopo l’accordo tripartito Russia-Iran-Turchia, e dopo la ripresa dell’intifada al confine di Gaza.
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