Il 16 aprile in Nicaragua il governo ha varato la Riforma del sistema di previdenza e sicurezza sociale. Il 17 aprile, un giorno dopo l’annuncio del presidente Daniel Ortega, l’account @sosinssnica è apparso su Twitter e l’etichetta #SOSINSS è comparso sui social network che hanno promosso proteste della cittadinanza contro la riforma del sistema pensionistico.
Il Consiglio superiore delle imprese private (Cosep) ha respinto la decisione del governo di varare la riforma perché avrebbe generato “incertezza e limitato la creazione di posti di lavoro da parte del settore privato”. Miss Nicaragua 2018, Adriana Paniagua e altre figure del settore dello spettacolo hanno subito sostenuto le proteste usando l’hashtag #sosnicaragua.
Subito gruppi d’azione legati alla destra nicaraguense hanno saccheggiato diversi negozi di elettrodomestici, danneggiato ospedali e centri educativi. Le modalità delle loro azioni, lo schema utilizzato sia negli scontri di piazza che nella gestione della comunicazione, hanno fatto sì che alcuni osservatori registrassero molte similitudine con l’azione delle bande Guarimbas in Venezuela negli anni scorsi. Analisti come Sandino Asturias, Adolfo Pastran ed Ernesto Wong sostengono ai microfoni di Telesur che le violente proteste in Nicaragua fanno parte della strategia nota come il colpo di stato morbido promosso dal Pentagono.
Il 21 aprile, il presidente del Nicaragua Daniel Ortega – che sicuramente non è lo stesso che entrò trionfalmente con i sandinisti a Managua nel luglio 1979 ma non si è neanche venduto agli Usa e al Fmi – si è rivolto alla nazione dopo aver incontrato le autorità governative a seguito degli scontri avvenuti nelle strade. ”L’opposizione sta diventando un fattore di destabilizzazione”, ha denunciato Ortega, sottolineando che “l’obiettivo di coloro che dirigono questi piani criminali è quello di distruggere l’immagine del Nicaragua”.
Ortega ha annunciato che riaprirà il tavolo di dialogo con il Consiglio Superiore della Società (COSEP) per discutere le proposte di riforma dell’Istituto per la sicurezza sociale del Nicaragua (INSS), ma ha anche risposto ai manifestanti dando indicazione alla Joventud Sandinista e ai sindacati dei dipendenti pubblici di scendere in piazza per contromanifestare a favore della nuova riforma dell’INSS e, secondo alcuni corrispondenti, la polizia preferisce defilarsi piuttosto che evitare che manifestanti contrapposti si scontrino tra loro. Da una parte sventolano le bandiere del Fronte Sandinista, dall’altro quelle del Nicaragua.
In cosa consiste la Riforma della Sicurezza Sociale varata dal governo?
Il governo del Nicaragua ha assicurato che l’obiettivo principale della Riforma perla Sicurezza Sociale è garantire i diritti alla sicurezza sociale per la popolazione meno favorita.
Il 16 aprile scorso il governo di Daniel Ortega ha approvato la riforma dell’Istituto Nicaraguense di Sicurezza Sociale (INSS), dopo diversi tavoli di negoziati nel corso del 2017, dichiarando di voler rafforzare il sistema pensionistico distribuendo le responsabilità tra imprese e lavoratori.
Secondo le autorità, l’obiettivo principale di questa decisione è di evitare la privatizzazione del servizio fornito ai beneficiari, migliorare le cure mediche per tutti e garantire la sicurezza sociale per la popolazione.
Quali sono i benefici per i pensionati?
La riforma pubblicata nella Gazzetta ufficiale lo scorso lunedì mantiene l’età della pensione a 60 anni, così come i requisiti necessari per la sua concessione: 15 anni o 750 settimane, uno dei più bassi del mondo.
Inoltre, stabilisce una diminuzione del 5% delle pensioni e aumenta progressivamente l’ammontare dei contributi, il che implica un maggiore contributo da parte delle imprese (dal 19 al 22,5%) rispetto ai lavoratori (dal 6,25% al 7%).
Il presidente dell’INSS ha comunicato che questa decisione è necessaria per sanare le finanze dell’istituto e quindi contrastare i rischi di una possibile mancanza di liquidità nell’adempimento dei pagamenti.
In dieci anni (2006-2016) la pensione minima in Nicaragua è passata da C$ 1,212 a C$ 4,680 e ne hanno beneficiato 42.946 cittadini, mentre il sistema sanitario comprende tutti i servizi forniti nella nazione centroamericana.
Inoltre, i pazienti vengono assistiti con qualsiasi tipo di cancro e sono compresi interventi di chirurgia cardiaca, cateterismo cardiaco, radioterapia, trattamento degli occhi, protesi d’anca, trapianti di rene, tra le altre procedure.
Cosa è successo nei precedenti governi?
Prima dell’arrivo del governo sandinista del presidente Ortega, l’INSS veniva utilizzato per atti di corruzione da parte di funzionari statali a danno del popolo.
1993: la presidente Violeta Chamorro (1990-1997) aveva approvato l’acquisto di un certificato negoziabile di investimenti (CENI) per nove milioni di dollari per conto della compagnia mineraria statunitense Rosario Mining, anche se il suo prezzo reale era di tre milioni.
1994: L’INSS eroga un prestito di 14 milioni di dollari alla Housing Bank per l’esecuzione di edifici, ma il denaro non è mai stato restituito.
2000-2003: l’INSS accumula debiti per circa dieci milioni di dollari nel tentativo di privatizzare i pensionamenti.
Tra le conseguenze di questi sforzi c’è la creazione di cliniche fittizie che hanno ricevuto contributi senza fornire servizi, c’è stato il congelamento delle pensioni minime e dei salari.
Cosa propone la destra?
In contrasto con le decisioni governative tese a garantire la protezione sociale, e discusse in una Commissione tecnica con il Consiglio superiore delle imprese private (Cosep), la destra in Nicaragua ha proposto politiche che avrebbero danneggiato i pensionati. Alcune di queste misure sono in linea con i dogmi del Fmi: aumentare l’età pensionabile in diversi settori e le settimane di contribuzione (1.500 o 30 anni di lavoro); eliminare la pensione minima; la vendita dei centri sanitari dell’INSS e aumento dell’importo del contributo del 2 per cento in più rispetto ai datori di lavoro.
Le reazioni dei nicaraguensi
Hidelbrando Quintero Reyes, andato in pensione quattro anni fa, ha detto di essere d’accordo con la riforma, “perché come eravamo messi non beneficiamo affatto del diritto alla salute, mentre ora lo avremmo assicurato come se fossimo lavoratori attivi”.
D’altra parte, ci sono settori della popolazione che hanno espresso la loro insoddisfazione con proteste contro la decisione del governo, che hanno generato violenze che hanno portato alla morte di due giovani e un poliziotto e più di 30 feriti, ma secondo altre fonti i morti sarebbero saliti a dieci.
Il corrispondente del Canale 6 del Nicaragua, Ángel Eduardo Gahona, è stato assassinato sabato 21 con uno sparo alla testa mentre riportava i fatti di violenza dalla città di Bluefields, ubicata nella Regione Autonoma dei Caraibi Sud.
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