Ieri, domenica 22 aprile, verrà ricordata come una giornata importante per la Valle di Susa. La risposta alla miserabile azione nazifascista del giorno prima, che ricordiamo si è concretizzata in un blocco dei migranti al Colle della Scala (peraltro inutile perché bloccato ancora dalle valanghe), non si è fatta attendere.
Alcune centinaia di Antifascisti e Antirazzisti si sono dati appuntamento per ribadire la chiara posizione che è stata espressa in questi mesi a riguardo. Le nostre montagne non si usano per bloccare e rovinare la vita di chi ci abita e neanche di chi ci passa.
Si è quindi deciso di unirsi per forzare e attraversare il confine, con la determinazione della solidarietà vera, con i propri colori e la propria motivazione. Ebbene sì, se una trentina erano i nazisti francesi e italiani a presidiare il Colle della Scala fino a poche ore prima del concentramento, una cinquantina sono i migranti giunti a Briancon poco fa.
Il messaggio dovrebbe essere abbastanza chiaro. Il posto dei No Tav era insieme a loro, marciando per chilometri sotto il sole primaverile di questa giornata dai tanti volti e dalle tante speranze. C’eravamo mettendoci ancora una volta la faccia per dire che sul territorio ribelle in cui viviamo vincono sempre i valori della libertà e dell’uguaglianza, contro bracci tesi e polizia.
Ci siamo stati e ci saremo ancora, insieme ai solidali italiani e francesi arrivati fin qui, per mettere in chiaro il concetto che ogni qual volta qualcuno decidesse di chiudere ogni spiraglio di vita in questa valle o attraverso di essa la risposta sarà questa: ora è sempre resistenza!
da NoTav.info
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