Bashar Assad alza la voce per chiedere che gli Stati Uniti
lascino subito la Siria dove hanno inviato soldati, consiglieri militari
e agenti della Cia, in particolare nelle regioni settentrionali
controllate dai curdi. Sono gli Stati Uniti che ”devono
lasciare la Siria” ha detto il presidente siriano nel corso di
un’intervista con la tv d’informazione Russia Today rispondendo all’intimazione della Casa Bianca e di Israele di far uscire dalla Siria gli iraniani. ”Non abbiamo truppe iraniane in Siria, solo funzionari iraniani che lavorano insieme all’esercito siriano… come
abbiamo invitato i russi, avremmo potuto invitare gli iraniani”, ha
precisato Assad. ”Il fatto più crudele – ha aggiunto – è che (Israele,
ndr) alcune settimane fa ha affermato di aver attaccato le basi e i
campi iraniani ma in realtà ha causato decine di siriani martiri e
soldati feriti, non un solo iraniano, quindi come potrebbero dire che ci
sono militari iraniani? E’ una bugia”.
Bashar Assad ha assicurato che in un modo o nell’altro la
Siria riprenderà il controllo delle zone settentrionali del Paese sotto
il controllo delle Forze democratiche siriane (Sdf), alleanza
curdo-araba dominata dall’Ypg (le Unità di protezione del popolo curdo) e
sostenuta da Washington. ”Abbiamo iniziato ad aprire la porta a
negoziati con le Sdf... quella dei negoziati è la prima opzione. Altrimenti, andremo a liberare queste zone con la forza”,
ha aggiunto perentorio il presidente siriano. Rispondendo alle domande
del giornalista di RT, Assad ha anche rivelato che uno scontro armato
diretto in Siria tra gli Stati Uniti e la Russia “è stato evitato per un
pelo”.
Infine il presidente siriano ha voluto precisare che il
conflitto nel suo Paese non è una “guerra civile” ma una lotta contro i
terroristi. “La parola guerra civile – ha osservato Assad – è
stata ampiamente usata dall’inizio del conflitto in Siria, anche dai
nostri amici e dai nostri alleati per sbaglio, senza comprendere il
contenuto di questo significato. ‘Guerra civile’ siriana significa che
ci sono linee settarie basate su etnie o sette o religioni o forse
opinioni politiche o correnti politiche, diciamo, qualcosa che non
abbiamo in Siria”.
Secondo il leader siriano tutte le persone di varie etnie e
convinzioni religiose che risiedevano nell’area controllata dal governo
sin dall’inizio sostenevano Damasco. “Quelli che abbiamo visto
fin dall’inizio – ha affermato – sono mercenari, siriani e stranieri
pagati dall’Occidente per rovesciare il governo... Se avessimo avuto una
guerra civile per sette anni, ora dovremmo essere divisi. Non puoi avere
un unico paese, unito, con società unita, ma non lo è geograficamente
ora a causa dei burattini degli Stati Uniti e dei burattini turchi: se
ci fosse una guerra civile, allora dovresti avere una società divisa”.
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