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19/12/2018

Mesto epilogo per il sovranismo da operetta del governo gialloverde

Dunque, il commissario europeo agli Affari economici, #PierreMoscovici si è dichiarato “ottimista” per la possibilità di trovare un accordo con il nostro Paese sulla manovra di bilancio. “Sto lavorando alacremente, giorno e notte, perché l’Italia non venga sanzionata. Ho buone speranze che ci riusciamo perché non solo non utilizziamo due pesi e due misure ma non mi piace l’ingiustizia”, ha spiegato in riferimento alla Francia per la quale lo sforamento dei conti “è temporaneo”.

Secondo Moscovici, per la Francia un deficit anche oltre il 3% è ammissibile “in modo limitato, temporaneo e in condizioni eccezionali”, e tale superamento “non deve prolungarsi per due anni consecutivi né eccedere il 3,5% per anno”.

Evidentemente a Moscovici manca il senso del ridicolo dal momento che dal 2003 ad oggi la Francia ha sforato il rapporto deficit/Pil per ben nove volte. Durante gli anni della crisi, dal 2008 al 2016, Parigi non ha mai rispetto le indicazioni europee.

Secondo l’ultimo outlook del Fondo Monetario Internazionale nel rapporto deficit/PIL, dal 2008 al 2017 la #Francia è sempre stata oltre il parametro di Maastricht e sempre avanti l’Italia.

E allora perché questa “flessibilità” nei confronti della Francia? Quali sono le “condizioni eccezionali” in ragione delle quali viene concesso questo ampio ennesimo sforamento alla Francia? Semplice: il movimento dei #GiletsJaune.

Dunque, riassumendo: da noi un governo di commedianti da strapazzo ha fatto il bau-bau pseudo nazionalista con la #UE per 6 mesi, ma senza idee né progetto (solo chiacchiere e distintivo) ed ora piega prevedibilmente la testa ai diktat UE. E le promesse elettorali? Circa 6 miliardi per un fantomatico “reddito di cittadinanza” che non sappiamo ancora a chi andrà e quando ci andrà. Idem per l’altrettanto fantomatica “quota 100”, dalla platea e dagli esiti ancora del tutto incerti.

In Francia, invece un movimento di massa, testardo e combattivo, si è mobilitato per settimane piegando sia Macron che l’Unione Europea.

Solo la lotta paga, no? Altro che sovranismi da operetta.

Fonte

Continuo a pensare che si semplifichi eccessivamente la questione.
La condiscendenza verso lo sforamento dei parametri da parte francese, a mio parere è solo in minima parte frutto del movimento in gilet giallo, decisamente più pesante è il fatto che la richiesta venga dalla Francia (fa differenza chi dice cosa a parità del "cosa") e soprattutto da macron in cui la classe dirigente liberare UE ripone ancorale la speranza di perpetrare il proprio potere a svantaggio delle rampanti classi dirigenti sempre liberiste, ma non liberali quanto meno nelle narrazioni.

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