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14/03/2019

Doppio KO per Theresa May. La Brexit si allontana?

La Camera dei Comuni si pronuncia contro l’uscita unilaterale. Corbyn: “Estensione Inevitabile”

Londra. Pare ormai un pugile suonato, Theresa May. Alla Camera dei Comuni, la Premier conservatrice subisce altri due rovesci nelle votazioni sulla possibilità di una uscita unilaterale dall’Unione Europea. I parlamentari hanno infatti respinto tale ipotesi.

Dopo il rifiuto dell’accordo negoziato dalla May con Bruxelles, i deputati sono stati chiamati ad esprimersi sull’eventualità di una “no-deal Brexit”. Il Primo Ministro, originariamente, non aveva vincolato i rappresentanti Conservatori alla disciplina di partito, concedendo libertà di coscienza. Tuttavia, la mozione parlamentare era stata formulata con grande attenzione da parte della May; essa, infatti, includeva un passaggio finale volto a riaffermare che, in ogni caso, l’uscita unilaterale avrebbe rappresentato l’opzione di base da implementare, in caso di mancato accordo tra le parti.

Tuttavia, prima della conta, un emendamento preliminare (approvato con 312 voti a favore) ha eliminato, dal testo della mozione, questa clausola di garanzia, tramutando la mozione, di fatto, in un impegno a contrastare l’uscita unilaterale dall’UE. A seguito di scene caotiche, la May ha dunque richiamato all’ordine il gruppo parlamentare dei Tories, spronando i suoi colleghi di partito a votare contro la mozione emendata. Nonostante questo, il testo ha raccolto 321 voti favorevoli e 278 contrari, risultando approvato.

Il Primo Ministro ha reagito annunciando un’ulteriore consultazione per domani (Giovedì), nella quale i deputati saranno chiamati ad esprimersi sulla necessità di richiedere a Bruxelles una estensione per la procedura di uscita dall’UE (originariamente prevista per il 29 Marzo). Al contempo, la May ha affermato che, in mancanza di una proposta condivisa da sottoporre all’Unione, in grado di ottenere una ampia maggioranza a Westminster, vi sarebbe bisogno di una lunga proroga, che richiederebbe la partecipazione del Regno Unito alle Elezioni Europee, e rischierebbe di mandare in soffitta il progetto-Brexit. “L’unico modo per scongiurare una uscita unilaterale è quello di trovare un accordo. Abbiamo una responsabilità in tal senso”, ha esortato la May.

Si preannuncia, per domani, un’altra giornata di aspra dialettica parlamentare. Jeremy Corbyn, capo del Partito Laburista, ha dichiarato: “A questo punto una estensione appare inevitabile”. La proroga può contare sul sostegno delle opposizioni e dell’ala centrista dei Tories; tuttavia, la durata della richiesta potrebbe essere oggetto di una battaglia a colpi di emendamenti.

Grande è la confusione sotto il cielo. La strada verso la Brexit appare, a questo punto, davvero tutta in salita.

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