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20/10/2019

Premio Nobel per l’Economia? Basta poco!

Nel commentare il premio Nobel alla coppia Banerjee-Duflo e a Michael Kremer viene in mente questo slogan[1] del comico Giobbe Covatta che allora era impegnato nello sponsorizzare la causa della Ong Amref Health[2]. Il segreto sembra quello di evitare strategie complessive e di dividere il problema della povertà estrema in problemi più specifici dettagliati e gestibili[3].

Una sorta di metodo lillipuziano che migliora pezzo a pezzo la situazione. La Duflo a questo proposito si è paragonata ad un idraulico[4] che applica soluzioni specifiche a problemi specifici, una metafora che ricorda quella dello stagnino usata da Massimo Piattelli Palmarini nel descrivere l’atteggiamento verso la prassi derivante dalle scienze della complessità[5].

Nella motivazione si parla anche del metodo scientifico-sperimentale anche se una cosa è verificare una correlazione tra farmaco, placebo e un malanno ben determinato ed altro è verificarla in relazione ad effetti sociali (su questo fa bene Emiliano Brancaccio a consigliare prudenza[6]).

Qualcuno attribuisce erroneamente alla Duflo[7] l’esperimento keniota del vermifugo che avrebbe aumentato la presenza a scuola dei bambini keniani del 25% con un provvedimento a bassissimo costo (il fatto è accennato anche nella motivazione del premio sul sito ufficiale del Nobel Prize) mentre gli stessi Duflo e Banerjee precisano che l’esperimento è di Kremer[8] ed è qui[9] riportato.

Non si dubita della serietà degli studiosi impegnati in questo discorso e tuttavia vanno analizzate e verificate le considerazioni che si fanno sui dati e la loro rilevanza conoscitiva e pratica. La cautela degli autori verso l’approccio macroeconomico (per non pensare delle critiche tendenzialmente liberiste di Easterly[10] a Myrdal e alla sua impostazione dirigista[11]) può forse portare risultati migliori.

Tuttavia al momento tutte queste novità non cancellano l’impressione deludente che ci viene data dalla motivazione sintetica del premio Nobel ai tre studiosi laddove si parla di “for their experimental approach to alleviating global poverty.“[12].

Si tratta appunto di alleviare. E diamo qualche dato, preso a campione. In Nigeria dal 1975 al 1995 la mortalità infantile si è ridotta del 20% (dal 1970 al 1975 del 36%)[13] mentre nel ventennio successivo si è ridotta del 5%[14].

La speranza di vita dal 1975 al 1995 è aumentata di quasi il 12%, mentre è aumentata poco più del 5% nel ventennio successivo[15]. Il Camerun dal 1980 al 1997 ha vista la mortalità infantile scendere del 40%, mentre dal 2000 al 2017 la discesa è stata del 28%. La speranza di vita dal 1980 al 1997 è salita del 15%, mentre dal 2000 al 2017 del 7%.

Quando spirava il vento dell’ideologia il mondo galoppava mentre nel pieno della globalizzazione le montagne russe dei cicli economici lasciati bellamente a se stessi regalano tendenze medie più deprimenti. Evidentemente le nazioni povere hanno chiamato l’idraulico ma questo si fa ancora pregare.

Note:

[1]https://www.youtube.com/watch?v=ELnBKOwug6I

[2]https://it.wikipedia.org/wiki/AMREF sostanzialmente

[3]https://www.nobelprize.org/prizes/economic-sciences/2019/press-release/

[4]https://www.lavoce.info/archives/61701/un-nobel-contro-la-poverta/

[5]Piattelli-Palmarini, Massimo, S come cultura, Mondadori, Milano, 1987.

[6]http://www.emilianobrancaccio.it/2019/10/16/il-minimalismo-dei-nobel-2019-una-critica/

[7]https://www.ilsole24ore.com/art/scienza-e-azione-cosi-si-combatte-poverta-ACOCsvr

[8]Banerjee Abhijit, Duflo Ester, L’economia dei poveri, Feltrinelli, Milano, 2012 p.88 e nota

[9]http://cega.berkeley.edu/assets/cega_research_projects/1/Identifying-Impacts-on-Education-and-Health-in-the-Presence-of-Treatment-Externalities.pdf

[10]Easterly, William, La tirannia degli esperti, Laterza, Roma-Bari, 2015, pp. 35-49

[11]Myrdal, Gunnar, Saggio sulla povertà in undici paesi asiatici, Il Saggiatore, Milano, 1971

[12]https://www.nobelprize.org/prizes/economic-sciences/2019/duflo/facts/

[13]Stato del Mondo 1997, Il Saggiatore, Milano, 1996 pp. 278-279

[14]https://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=29&c=ni&l=it

[15]https://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=30&c=ni&l=it

Fonte

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