Al terzo posto c’è Roberto Lavagna con il 6,17 percento, seguito da Nicolás Del Caño (2,13 percento), Juan José Gómez Centurión (1,71 percento) e José Luis Espert (1,47 percento).
Le elezioni generali si sono svolte nel mezzo di una profonda crisi sociale ed economica aggravata dopo gli “aiuti” finanziari concordati tra il governo di Macri e il Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Secondo i rapporti dell’Istituto Nazionale di Censimento e Statistica (Indec) durante i quattro anni del governo di Mauricio Macri gli indici associati alla povertà multidimensionale, la precarizzazione lavorativa e un forte diminuzione della qualità della vita ha colpito il popolo argentino per effetto delle politiche di neoliberismo selvaggio applicate.
Il presidente argentino, Mauricio Macri, ha riconosciuto la sua sconfitta e si è congratulato con il suo avversario, Alberto Fernández, per aver ottenuto la vittoria al primo turno, senza la necessità di andare al ballottaggio.
“Mi sono congratulato con Fernandez, ha fatto un’ottima elezione”, ha affermato l’attuale presidente di fronte ai suoi seguaci, che cederanno il comando al leader peronista dal 10 dicembre. Ha anche aggiunto: “Ho invitato il presidente eletto a fare colazione domani”.
D’altra parte, il leader della destra locale ha ritenuto importante raggiungere un processo di transizione nelle settimane che rimangono al comando del Paese sudamericano: “Metterò sempre il bene comune sopra qualsiasi cosa”, ha dichiarato.
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