Mentre il mondo assiste al vergognoso spettacolo della Polonia che ha eretto barriere di filo spinato al confine della Bielorussia, oltre il quale alcune migliaia di migranti chiedono di “entrare in Europa”, altri apprendisti stregoni si inseriscono in questo gioco pericoloso.
Il ministro dell’Interno ucraino ha annunciato che anche l’Ucraina costruirà una barriera di 2.500 chilometri lungo i suoi confini con Bielorussia e Russia per provare a fermare l’afflusso di migranti illegali. Anche se, va detto, al momento nessuno chiede di entrare in Ucraina, anzi dal paese continua lo stillicidio dell’emigrazione di migliaia di ucraini verso “l’altrove”.
La realizzazione del “Muro ucraino” costerebbe oltre 565 milioni di euro. “Costruire una recinzione, una rete e filo spinato, con copertura totale da parte di sistemi di sorveglianza e allarme, lungo tutto il confine, è la decisione più razionale”, ha dichiarato il ministro ucraino Monastyrskiy.
Vogliamo augurarci che l’Unione Europea non metta a disposizione finanziamenti all’Ucraina per questa nuova e fantasiosa aberrazione.
Le autorità di Kiev hanno anche in programma di scavare un fossato largo 4 metri e profondo 2 metri in alcune parti del confine con Russia e Bielorussia e di condurre esercitazioni militari nelle prossime due settimane per prepararsi ad affrontare eventuali tentativi di ingresso illegale da parte dei migranti.
Intervenendo in parlamento il ministro ha poi aggiunto che “Se la vita e la salute delle nostre guardie di frontiera saranno minacciate useremo tutti i mezzi messi a disposizione dalla legge, comprese le armi da fuoco”.
Da bambini ci hanno insegnato a non giocare con il filo spinato perché ci si fa male, ci si taglia e ci si ferisce in modo molto doloroso.
Le dichiarazioni del ministro ucraino contengono inoltre due contraddizioni velenose che meritano di essere segnalate.
La prima è che, dopo aver tuonato per decenni contro la “Cortina di ferro” adesso i paesi che vorrebbero sentirsi europei ne vanno edificando un’altra di filo spinato. Un po' come il Muro di Berlino.
Abbattuto quello con grandi fanfare, pochissimi anni dopo ne hanno edificato uno tra Israele e Palestina e un altro tra Usa e Messico. E senza che le coscienze democratiche e liberali europee sentissero la pesantezza di tale contraddizione.
La seconda è che l’Ucraina si troverebbe a fare i conti con un serio problema. Se vuole mettere il filo spinato al confine con la Russia, lo farà al di qua o al di là dei confini delle Repubbliche indipendentiste del Donbass?
Perché se lo metterà al di qua vuole dire che ha rinunciato a considerarle parte dell’Ucraina e quindi ne legittima una indipendenza che ha sempre negato e contro cui conduce una guerra sporca da anni. Se invece intende metterlo al di là, cioè direttamente al confine con la Russia, dovrebbe scatenare una guerra di invasione vera e propria con tutte le conseguenze che ne potrebbero derivare.
Il New York Times, riferisce che Avril D. Haines, il direttore dell’intelligence statunitense, si è recata questa settimana a Bruxelles per informare gli ambasciatori della NATO su un possibile intervento militare russo in Ucraina. Il viaggio della signora Haines è stato pianificato da tempo e ha riguardato una varietà di questioni, ma le crescenti preoccupazioni sulla Russia vengono considerate tra le minacce a breve termine.
Gli Stati Uniti hanno anche condiviso informazioni con l’Ucraina. E venerdì, il generale Mark A. Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff, ha parlato con il tenente generale Valery Zaluzhny, comandante in capo dell’esercito ucraino, per discutere delle “attività relative all’area” della Russia.
Il presunto uso di missili anticarro statunitensi Javelin da parte delle forze ucraine che combattono i separatisti nell’est del paese, sta aumentando la prospettiva di un conflitto in piena regola nella regione devastata dalla guerra, ha avvertito il ministro degli Esteri Russo Lavrov.
“Nelle ultime settimane, abbiamo visto un crescendo di dichiarazioni da parte della leadership ucraina – soprattutto quando si tratta di militari – che è eccessivamente infiammato e pericoloso”. Secondo Lavrov, la retorica bellicosa potrebbe portare a provocazioni sul terreno.
È sempre meglio non giocare con il filo spinato. Ci si fa male, molto male.
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