Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

19/11/2021

Siria - Erdogan scalpita per operazione militare. I profughi arma di ricatto su Damasco

La città siriana di Idlib, situata vicino al confine con la Turchia, ha assistito a un massiccio dispiegamento di forze militari turche alla ricerca dei tunnel utilizzati per l’attraversamento illegale del confine tra i due Paesi.

Lo rende noto il quotidiano panarabo “Al Arabi al Jadid” ripreso dall’agenzia Nova, secondo il quale 15 veicoli corazzati turchi sono stati schierati insieme ad alcuni veicoli militari delle milizie siriane filo-turche.

Si apprende intanto che il presidente turco Erdogan vorrebbe far partire una nuova operazione militare nel nord della Siria. Si tratterebbe della quarta operazione militare sul territorio siriano dopo le tre condotte contro le milizie curde delle Ypg e una contro l’Isis.

Il pretesto per la Turchia sarebbe in questo caso l’uccisione da parte dei miliziani Ypg di due soldati e un poliziotto turco, avvenuta però più di un mese fa (il 10 ottobre) nelle vicinanza di Mare, nell’area del centro nord della Siria sottratta all’Isis ed ora sotto il controllo di Turchia e delle milizie filo-turche dell’Esercito Libero Siriano (Fsa).

Dopo l’uccisione dei soldati, l’artiglieria pesante turca aveva ripetutamente bombardato le postazioni delle Ypg ed avviato movimenti di truppe a ovest dell’Eufrate – a Manbij e Tel Firat – ed a est cioè a Kobane, Ayn Isa e Tel Temir.

Ma, secondo quanto riferisce l’Agi, questa volta Erdogan ha dovuto frenare per l’opposizione ad una nuova operazione militare in Siria da parte degli Stati Uniti e della Russia.

Anche recentemente il presidente statunitense Biden ha prorogato il sostegno americano alle Ypg, rinnovando così la tensione tra Washington e Ankara.

Mosca sulla Siria ha altri progetti e nonostante il silenzio, il presidente Vladimir Putin, con cui Erdogan è in costante contatto, ha cercato di dissuadere la Turchia dal compiere un intervento su larga scala.

L’inviato speciale della Russia in Siria, Lavrentiev, ha sottolineato che è necessario continuare a combattere le organizzazioni terroristiche, in particolare quelle esistenti a Idlib, e dare attuazione agli accordi firmati dalla Turchia, che è responsabile degli attacchi terroristici in quella zona, affermando la necessità di continuare a combattere l’organizzazione terroristica Daesh in Siria orientale.

L’ufficiale delle Ypg Abdul Kadir Effedili, ha dichiarato che al momento Ypg controlla il 25% del Paese e può contare su circa 50 mila uomini. “Abbiamo lottato contro l’Isis fianco a fianco della coalizione, siamo determinati a combattere contro chiunque minacci le città che abbiamo conquistato“, ha risposto a chi chiedeva di commentare il rischio di una nuova operazione militare turca.

Intanto centinaia di profughi siriani hanno fatto richiesta di partecipare al progetto governativo di reinsediamento nella provincia di Deir ez-Zor.

L’agenzia siriana Sana riferisce che il Ministro degli esteri e degli espatriati siriano, Fayssal Mikdad, ha ribadito che lo Stato offre tutte le capacità a sua disposizione affinché questo ritorno sia volontario e sicuro.

Mikdad ha aggiunto però che le sanzioni unilaterali imposte alla Siria ostacolano il ritorno dei rifugiati e gli stati occidentali non vogliono che tornino per usarli per esercitare pressioni politiche sulla Siria. ”Questi approfittano del dolore provato da ogni rifugiato siriano fuori dalla sua patria per servire i loro scopi politici“.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento