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06/10/2013

Alba Dorata: sotto inchiesta 300 poliziotti

Lo scorso dicembre, interrogato da un giornalista della rivista «Unfollow» sul grado di pericolosità dei neonazisti di Alba Dorata, il ministro dell’Ordine Pubblico Nikos Dendias assicurò che si trattava “solo di un partito politico” e che non aveva “nessuna relazione strutturale con la Polizia”. All’epoca l’esponente dell’estrema destra interno al partito di governo Nea Dimokratia aveva sguinzagliato i suoi agenti in una maxiretata che portò alla cattura nella sola Atene di migliaia di migranti, rinchiusi poi nei CIE senza processo né condanna (come avviene in Italia, del resto).

Rileggere quanto affermò Dendias solo pochi mesi fa, alla luce di ciò che si sta scoprendo dopo l’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas, risulta assai utile per comprendere il grado di copertura che l’esecutivo targato troika ha sempre assicurato agli squadristi in questi anni. E che smentisce la dichiarazioni di circostanza da parte di alcuni ministri sul presunto pugno di ferro usato con i dirigenti di Alba Dorata.

Ieri è stato arrestato un militare non più in servizio ricercato per la sua complicità nell’omicidio, la sera del 17 settembre, di Killah P nel quartiere di Keratsini. Il soldato, che si sospetta sia un militante di Chrysi Avgi, aveva parlato al telefono con Giorgos Roupakias, l’assassino reo confesso del 34enne operaio metalmeccanico, solo un’ora prima dell’agguato, e poi ancora 3 minuti dopo aver accoltellato la vittima. Il ruolo dei militari nella rete di complicità con i neonazisti ellenici emerge in modo sempre più inquietante. Recentemente il quotidiano To Vima ha pubblicato un’intervista a un militante dell’organizzazione – probabilmente un infiltrato – che ha raccontato di campi di addestramento militare gestiti da elementi delle forze armate e dei corpi speciali. L’intervistato raccontò che migliaia di squadristi erano stati addestrati, alle arti marziali ma anche all’uso delle armi, “nelle aree di Rafina, Parnitha, Fyli, Porto Germeno, Mani, Evia e altri luoghi. La nostra principale preoccupazione è nascondere bene le armi ad esempio all’interno di alcuni club di ultras o in appartamenti affinché non siano trovate e comunque impossibili da ricondurre a noi”.

Si sapeva che i neonazisti ellenici avevano forti agganci tra le forze di polizia e l’esercito, e che molti appartenenti ai reparti antisommossa avevano votato per la formazione di estrema destra durante le elezioni dello scorso anno che portarono Alba Dorata in parlamento con 18 deputati e il 7%. Nei giorni scorsi una decina di agenti sono stati arrestati. Ma ora si scopre che più di trecento poliziotti di diversi corpi e in diversi territori sono stati destituiti dai loro incarichi o trasferiti su decisione del Ministero per l’Ordine Pubblico perché accusati di aver partecipato alle azioni violente degli squadristi o di averle coperte e agevolate.

Nelle ultime ore si è consegnato alla polizia un altro ricercato, il responsabile dei neonazisti nel quartiere di Perama, Anastasios Pantathís, accusato di essere tra gli organizzatori dell’agguato realizzato da una cinquantina di camicie brune contro 9 militanti comunisti lo scorso 12 settembre. Tra gli aggrediti, molti dei quali furono poi ricoverati in ospedale con gravi ferite, c’erano militanti del KKE e del KNE – il Partito Comunista e la Gioventù Comunista – e anche il presidente del sindacato dei portuali. Secondo alcune testimonianze Pantathís, che coordinò il pestaggio insieme ad altri tre responsabili di zona, è stato riconosciuto da alcune delle vittime proprio mentre partecipava all’agguato. Pantathís è accusato di aver coordinato e partecipato ad un altro pestaggio, lo scorso anno sempre a Perama, contro una famiglia di pescatori egiziani, uno dei quali fu ridotto quasi in fin di vita.

Nel frattempo la polizia ha arrestato anche Themis Skordeli, una candidata di Alba Dorata alle prossime elezioni amministrative di Atene. Ricercata da giorni, nella sua abitazione gli inquirenti hanno trovato 145mila euro in contanti.

L’allarme per le attività violente dei neonazisti si è esteso in questi giorni anche a Cipro, dove le autorità locali hanno avviato un'inchiesta sulle attività paramilitari condotte sull'isola dal partito di estrema destra Elam (Ethniko Laiko Metopo, Fronte Nazional-popolare) considerato un'emanazione di Alba Dorata.

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