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10/12/2013

Forconi, populisti o semplice rabbia. Cos'è successo oggi in Italia?

Il 9 dicembre è passato e, seppur con numeri di partecipazione esigui, ha aperto un dibattito gigantesco in rete e in strada. Grazie ai media che hanno pompato molto il racconto di questa giornata, ma anche grazie ad una presenza in piazza di soggetti difficilmente collocabili politicamente e socialmente. È difficile esprimere un giudizio e c'è più che altro da capire diverse cose. Dalle cronache si comprende subito che questo magma si è proposto in modo eterogeneo ovunque, dagli scontri in piazza Castello a Torino passando per un semplice volantinaggio a Livorno, e arrivando fino a Catania dove i sindacati degli autotrasportatori hanno rassicurato le autorità che non avrebbero bloccato le strade. Certo, lo sciopero degli autotrasportatori è stato al centro di tutto, anche perché sono loro che riescono a fare notizia solo mettendo un camion di traverso in qualche snodo fondamentale. Le piazze invece, se si eccettua qualche caso isolato, erano vuote.

C'erano anche un po' di gruppi o partitini fascisti che hanno partecipato e cavalcato la protesta, e c'è da capire dove sono stati il motore della protesta e dove invece hanno fatto solo una comparsata propagandistica. Certamente il linguaggio utilizzato, il richiamo ai veri italiani, alla patria e al tricolore che campeggiava su molti striscioni e riempiva molti volantini, è terreno fertile per i fascisti, ma sarebbe sbagliato reagire in modo isterico riducendo tutto ad una questione di fascisti. Anche perché spesso nelle nostre occupazioni o nei comitati ambientalisti o di disoccupati sentiamo uscire dalla bocca di chi lotta con noi alcuni luoghi comuni agghiaccianti o delle analisi fascistoidi o razziste, e non per questo smettiamo di lottare o abbandoniamo le assemblee, anche se non manchiamo mai di dire la nostra e controbattere a quelle idee spesso prive anche di un minimo riscontro teorico e pratico. La rabbia popolare si esprime in molti modi, spesso anche politicamente insostenibili, ma non può essere bollata e ridotta ad una categoria politica in modo superficiale. Anche perché i media di regime sono i primi che cercano di confondere le acque: ultras, fascisti, camionisti, centri sociali, imprenditori, disoccupati sono stati buttati tutti dentro una zuppa priva di senso e di analisi. La crisi sta facendo sentire il proprio morso letale e ora più che mai la conoscenza del proprio territorio e la conoscenza delle dinamiche politiche e di strada può aiutare a capire cosa sta succedendo.

Intanto pubblichiamo due analisi opposte fatte da due siti di informazione che spesso riprendiamo nelle nostre rassegna stampa: Infoaut.org sito torinese e riferimento della rete antagonista italiana e Contropiano.org voce della rete dei comunisti sempre molto aggiornato sulle dinamiche internazionali e sulle lotte dei lavoratori. Redazione - 9 dicembre 2013

Contropiano
"9 dicembre". Corrispondenze da Vicenza, Torino e Padova
Forconi. Scontri a Torino, blitz in altre città. Tira un'aria strana
Fascisti del "9 dicembre": un primo screening non lascia dubbi
Senza camionisti, si affloscia il "9 dicembre"

Infoaut
9 dicembre: una prima diretta da Torino
AVVISO AI NAVIGANTI: succederà qualcosa il 9 dicembre?
9 DICEMBRE: INTERVISTE DA BRESCIA, CORRISPONDENZA DA TORINO
Sul 9 dicembre e le minacce ai commercianti di Via Frejus

Fonte

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