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04/12/2013
Prodi e Brancaccio sull'Euro
Anche tra i padri fondatori dell’euro sembrano affiorare dubbi e
inquietudini sui destini dell’Unione monetaria europea. In una
interessante e per più di un verso contraddittoria intervista, Romano
Prodi esprime pessimismo sulla possibilità che i paesi mediterranei
riescano a coalizzarsi per imprimere una svolta tangibile alle politiche
economiche dell’Eurozona. Ma, come è stato chiarito dal “monito degli economisti”
pubblicato sul Financial Times, le attuali politiche europee stanno
accentuando le divergenze tra gli andamenti economici dei paesi membri
dell’Unione. Ciò significa che l’Eurozona continua a muoversi lungo un
sentiero insostenibile. Tra i motivi, vi è anche il fatto che la
Germania, pur essendo il paese economicamente più forte dell’Unione, si
ostina a praticare una politica di deflazione relativa dei costi unitari
del lavoro e in particolare dei salari, con una crescita delle
retribuzioni che dal 1999 è risultata molto inferiore alla media
europea. Rodrik, Galbraith, Semmler, Gallegati, Carlin, Kirman e gli
altri firmatari del “monito” ritengono che proseguendo in questa
direzione ai decisori politici non resterà altro che una scelta cruciale
tra modalità alternative di uscita dall’euro. Un commento di Emiliano
Brancaccio, tra i promotori del “monito degli economisti”. Conduce
Corrado Formigli.
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