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01/05/2014

La Turchia autoritaria che piace a Erdogan. Taksim senza 1°maggio


Il premier turco Recep Tayyip Erdoğan sembra ormai preda di ossessive pulsioni autoritarie. Sta per scatenare un’altra rivolta popolare e soprattutto giovanile come fu per Gezi Park. Sempre in piazza Taksim a Istanbul dove si festeggia, quando il regime di turno lo consente, il 1° maggio
Le autorità turche, che poi vuol dire il premier Erdogan, non vogliono festeggiamenti di piazza per il primo maggio. O almeno, non li vogliono ad Istanbul e, soprattutto, in piazza Taksim. il cuore della vita della metropoli turca sul Bosforo. Nuove polemiche tra i sindacati e il governo che preannuncia un imponente dispositivo di sicurezza con oltre 40mila poliziotti. Il problema sembra essere il luogo della tradizionale festa ad Istanbul. Piazza Taksim, storico riferimento di ritrovo popolare nella parte europea della città, alla fine del passeggio dell’Istiklal. Ma da quella piazza arrivano ancora oggi i richiami della mezza sommossa popolare in difesa degli alberi di Gezi Park.

Alle prime reazioni politiche, il ministro degli Interni Muammer Guler cerca di metterci una pezza e si inventa che l’appuntamento per la festa del Lavoro sulla piazza è stato proibito per “Lavori in corso”. Il cantiere aperto a novembre per cambiare il senso di circolazione delle auto impedisce di garantire la sicurezza delle decine di migliaia di manifestanti attesi. La centrale sindacale operaia Disk, di sinistra, ha tuttavia deciso di ignorare il divieto e di riunirsi nonostante tutto a piazza Taksim mercoledì. “Taksim è sacra per noi, è in gioco la nostra dignità” ha detto il presidente del sindacato che ha centinaia di migliaia di aderenti, Kani Beko, in un’intervista al quotidiano Milliyet.

Taksim ha un posto speciale nel mondo operaio e della sparuta sinistra turca: “Qui 34 nostri amici sono stati massacrati e vogliamo ritrovarci qui” ha detto il sindacalista. Il 1 maggio 1977 degli sconosciuti aprirono il fuoco sulla manifestazione in piazza Taksim, provocando il panico tra la folla e la morte nella calca di 34 persone. Gli autori del gesto non sono mai stati scoperti, ma i sindacati hanno chiamato in causa elementi del servizi segreti turchi. In seguito alla tragedia le autorità hanno proibito la manifestazione a piazza Taksim fino al 2010, anno in cui l’esecutivo l’ha nuovamente autorizzata. Il Parlamento turco ha ristabilito la festività del 1° maggio solo nel 2009.

Dunque anche in Turchia si festeggia il primo maggio, ma non in piazza Taksim decide il premier, perché quella è piazza simbolo per la sinistra turca ed è memoria giovanile della rivolta di Gezi Park. Ennesima prova di forza del personaggio Erdogan, sempre più controverso, che da 12 anni comanda la Turchia, forte di un largo consenso popolare che gli viene dell’islamismo popolare reintrodotto tra le maglie della Turchia laica di Ataturk. Ora la partita politica interna, vinte le recenti lezioni amministrative nonostante gli scandali che hanno colpito il premier e il partito, sono le prossime elezioni presidenziali con Erdogan candidato. Prima maggio già elettorale ad Istanbul.

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