Per contrastare quella che definiscono "la crescente pressione cinese sulle aree internazionali" al largo delle proprie coste, le forze armate filippine hanno indicato come prioritaria la rapida realizzazione di una base navale sulla costa occidentale della grande isola di Palawan contrapposta ad alcune isole annesse unilateralmente da Pechino.
La base di Oyster Bay è ancora lontana dall’essere completata, data la cronica scarsità di fondi destinati alla Difesa, tuttavia resta essenziale nel progetto di contenimento delle rivendicazioni cinesi, aperta anche – una volta completata – a navi delle marine militari statunitense, giapponese e vietnamita. Potenziali alleati che condividono con Manila la competizione con Pechino nel Mar cinese orientale e meridionale.
Ai giornalisti in visita a una base militare nel capoluogo provinciale Puerto Princesa, il generale Gregorio Catapang, capo di stato maggiore delle forze armate, non ha confermato le notizie dei giorni scorsi su una intensificazione dei lavori di rafforzamento e ampliamento delle strutture filippine su uno dei banchi di sabbia e coralli nell’arcipelago delle Spratly, parallele a notizie su una simile iniziativa vietnamita in un’area che Hanoi considera di propria competenza.
Catapang ha invece confermato la volontà di Manila di investire tutte le risorse disponibili nell’area, vitale non solo per la propria sicurezza, ma anche per il controllo di rotte essenziali tra Asia meridionale ed Estremo Oriente. L’offerta di apertura ai paesi alleati potrebbe accelerare la disponibilità di 150 milioni di dollari considerati necessari per la base e che ne renderebbero più rapida la costruzione.
Il Giappone, che oggi ha avviato manovre navali congiunte con le Filippine e che è da tempo impegnato a migliorare le capacità della marina militare locale, ha segnalato la disponibilità a finanziare strutture limitrofe alla base, ma non la base stessa. Simile l’atteggiamento di Washington, che ha chiesto l’accesso a otto basi navali dell’arcipelago per le proprie forze armate a scopo di addestramento. Possibile che almeno due guardacoste statunitensi possano essere di base a Oyster Bay una volta completata la struttura militare.
Nei mari dell'Estremo Oriente non soffia certo un vento di pace...
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