Il rischio di un caro benzina si profila all'orizzonte anche se il
Mef si è affrettato a rassicurare che non scatterà la clausola di
salvaguardia con l'aumento delle accise sui carburanti dal 30 giugno...
Ma sicuramente troveremo un altro modo per far pagare ai lavoratori e
pensionati l'ammanco. #Statesereni.
Eppure anche uno come me, che ne sa solo un minimo l'aveva pre-detto
che l'ipotesi del "reverse change" non sarebbe passata e che era solo
una speranza vana e illusoria. (Vedi qui).
Le intenzioni propagandata del Governo con questa procedura che fa
pagare l’IVA al fornitore e non all’acquirente era di combattere
l’evasione fiscale e valeva 729 miliardi di euro. Vana speranza visto
che anche con questa procedura (oggi in vigore solo fra appaltante ed
appaltatore nell’edilizia) le evasioni vi sono. Ed infatti Bruxelles
questo ha sottolineato, non solo. Ma con questa procedura «la misura
implicherebbe elevati rischi di spostamento delle frodi al settore del
commercio al dettaglio e ad altri Stati».
Insomma la fiducia nell’efficienza della lotta all’evasione del nostro Stato è massima a Bruxelles.
Anche Confindustria l’aveva digerito male e ha fatto forti
pressioni presso le lobby a Bruxelles, perché dicevano che era un
prestito forzoso da parte dei fornitori verso lo Stato. Infatti non
sarebbe stato possibile fare la compensazione fra l’IVA da avere e l’IVA
pagata (com’è con l’attuale sistema), ma la restituzione sarebbe stata
fatta in un secondo tempo da parte dello Stato con i tempi della
burocrazia che sappiamo.
Ma il ragionamento fu: noi lo mettiamo nel Def, poi se passa bene,
se no ci inventeremo qualcos’altro e intanto abbiamo guadagno tempo.
Ora si inventeranno qualcos’altro e sull’onda della fretta e della
Europa che ci sta col fiato sul collo , “l’emergenza “ farà digerire di
tutto.
Ma mica è finita qui.
Il governo con Renzi e le sue ragazze pon pon stanno pregando anche
in turco perché un’altra spada di Damocle si sta abbattendo sul loro
pressapochismo e faciloneria. Si tratta dello split payment. Da gennaio
di quest’anno tutte le imprese che vendono beni e servizi alla PA si
vedono decurtate le fatture della parte corrispondente all’IVA.
L’imposta potrà essere recuperata presentando il modello TR per il
rimborso o la compensazione trimestrale. Insomma una sorta di credito
perenne verso lo Stato.
Anche qui la Confindustria non l’ha digerita e sta muovendo le sue
lobby presso Bruxelles. Staremo a vedere, ma anche stavolta non
prevedo nulla di buono per noi.
Fonte
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