Intervenendo alla direzione del suo partito Matteo Renzi ha affermato
che se al Referendum Costituzionale di ottobre vincerà il SI, la classe
politica avrà compiuto la propria autoriforma e potrà guidare il
futuro.
Queste sue arroganti parole confermano che la sua controriforma costituzionale, più che un cambiamento è il compimento dell’opera
di distruzione della Costituzione del 1948, portata avanti dalla classe
politica di governo degli ultimi decenni. La classe politica del PD e
quella berlusconiana, come ha riconosciuto Fedele Confalonieri che ha
chiesto a Berlusconi di far pace con il presidente del consiglio, da
anni perseguono la messa in mora sia della prima che della seconda parte
della Carta. La precarizzazione del lavoro, la disoccupazione di massa,
il massacro delle pensioni e della sanità pubblica, lo smantellamento
della scuola pubblica, le privatizzazioni, le grandi opere senza senso
alcuno se non per chi le costruisce, tutto questo ha minato i principi
fondamentali della Costituzione Repubblicana. E il crescente
autoritarismo, la nomina dall’alto, la corruzione politica, hanno minato
le regole democratiche della seconda pare della nostra Carta.
L’accettazione dei vincoli della
austerità della Unione Europea, fino allo stravolgimento dell’articolo
81 della Costituzione che nella nuova stesura ha fatto proprio il fiscal
compact. Le politiche di intervento militare e riarmo in ossequio alla
NATO, che hanno violato ripetutamente l’articolo 11. Tutte queste
decisioni di politica interna ed internazionale sono state assunte dalla
stessa classe politica, quella che ha la sua figura più rappresentativa
in Giorgio Napolitano. Ora questa classe politica che ha sempre
governato si autoriforma, come dice Renzi, per continuare a stare dove è
sempre stata e a fare quel che ha sempre fatto. Vogliono
costituzionalizzare il loro potere e guidarci nel futuro.
Renzi ha così chiarito che solo il NO
è un vero cambiamento, solo il NO mette in discussione una politica
trentennale e chi l’ha realizzata. Mentre il SI ripropone il peggior
gattopardismo delle classi dirigenti: un finto cambiamento per coprire
la peggiore conservazione degli interessi e dei poteri dominanti.
Grazie alle parole di Renzi è ancora
più chiaro perché Confindustria e banche siano i sostenitori più
entusiasti della controriforma. Se questa classe politica dovesse
guidare anche il futuro, lor signori continuerebbero ad essere garantiti
sempre e comunque. Mentre continuerebbero a pagare tutto i i
lavoratori, i risparmiatori, i cittadini. Non lasciamo gestire il
nostro futuro a chi ci ha portato fino a questo terribile presente.
Diamoci da fare per il NO, il solo voto che cambia qualcosa.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento