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01/07/2016

Roma. La sindaca Raggi inciampa sulla discontinuità

La nomina di Raffaele Marra a vice capo di gabinetto del Campidoglio da parte del neosindaco Virginia Raggi, sta producendo qualcosa di più che qualche mal di pancia, sia all’interno che all’esterno del M5S. Marra è stato parte dello staff della giunta Alemanno in comune e di quella Polverini in Regione, insomma un dirigente a “tutta destra” si può dire. Si può pensare ad una nomina un po’ cerchiobottista (dentro Berdini urbanista “di sinistra” apprezzato erga homnes tranne che dai palazzinari e quindi dentro anche un personaggio vicino alla destra). Ma Berdini non ha mai avuto incarichi né responsabilità nelle giunte precedenti, nemmeno in quella di Veltroni che godeva di un consenso/complicità trasversale.

Ma il problema non è un falso equilibrismo tra destra e sinistra (che il M5S continua a ripetere essere uno schema superato) ma è proprio la discontinuità su cui il M5S e la Raggi hanno raccolto consensi intorno ad una aspettativa diffusa nella città. Discontinuità significa proprio togliersi di torno chi ha avuto responsabilità nelle giunte precedenti. Non solo, alla luce di quanto emerso dalle inchieste giudiziarie, le responsabilità dei dirigenti e dei funzionari comunali superano di una spanna quelle dei politici.

Qualche problema sembra essere sorto anche dentro il M5S. Il Corriere della Sera riferisce che la deputata romana del M5S Lombardi avrebbe così commentato la nomina del dirigente comunale contestato: “Ho conosciuto il dottor Marra martedì, ho letto anche io di questi suoi incarichi precedenti. Capiremo se è stata una nomina ponderata, ci sarà un approfondimento. Abbiamo anche l’umiltà di dire che, se facciamo dei piccoli errori, li rimediamo subito”. Insomma un commento dal quale non trasuda certo entusiasmo.

Una scelta, quella di Marra, sulla quale la Raggi farebbe bene a fare marcia indietro rapidamente, prima che di cominciare così presto a dissipare il consenso e le aspettative raccolte appena quindici giorni fa. Certo, di persone pronte a impallinare la neosindaca Raggi ne girano parecchie, motivo in più per ponderare le scelte guardando bene dentro la connessione sentimentale con quel popolo che l’ha votata preferendola a Giachetti. Le scelte decisive saranno quelle contro le privatizzazioni, la tagliola del debito e dell’obbligo di pareggio di bilancio, l’emergenza abitativa e lo stop alle cementificazioni. Le nomine non sono materia dirimente ma delineano sicuramente una linea e uno stile di governo.

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