Tanto tuonò che piovve... Da molte settimane, in effetti, si poteva avvertire nell’aria l’addensarsi del “rombo di tuono” contro un clan di malavitosi balzato suo malgrado ai disonori delle cronache. Perché da quando il poco avveduto Roberto Spada ha deciso di prendere a capocciate un inviato di Nemo, la vita per i membri del clan di Ostia si è fatta molto dura. Ma sicuramente sarà una coincidenza.
Ieri mattina i titoli di praticamente tutti i giornali online (e presumibilmente anche i giornali di oggi) riportavano della maxioperazione ad Ostia di Polizia e Carabinieri. “Eclissi”, questo il nome in codice dell’operazione, ha portato all’arresto di 32 membri del clan: omicidi, estorsioni, traffico di stupefacenti, usura, controllo di appalti e servizi pubblici le accuse contestate agli arrestati.
La cosa forse più importante da segnalare è che nell’ordinanza firmata dal gip D’Alessandro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia è espressamente indicato l’articolo 416 bis, associazione di tipo mafioso.
Non che la notizia sia sorprendente: ad Ostia c’è la mafia, ben salda sul territorio e con pesanti entrature nelle istituzioni. Lo abbiamo visto in seguito allo scioglimento per mafia del municipio ed il conseguente commissariamento.
L’inserimento del reato di associazione mafiosa nell’ordinanza della Procura certamente rafforza questa certezza.
In questo momento ci viene da pensare alla giornalista Federica Angeli, sotto scorta per le sue inchieste sulla criminalità organizzata di Ostia. La stessa Federica Angeli attaccata in diretta tv da un leader del movimento neofascista di Casapound, esattamente lo stesso movimento che altri giornalisti importanti (Mentana, Formigli per citarne un paio) hanno ritenuto giusto elevare al rango di interlocutori politici.
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