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26/01/2018

Il morto che non muore mai. Liberi, per niente uguali e blindati

Il carro di Tespi di Leu – Liberi e uguali, insomma i bersaniani-dalemiani riparatisi dietro Pietro Grasso – scricchiola ogni giorno di più e rischia il crash ancor prima che parta la campagna elettorale. Nodo del contendere, come sempre, le candidature.

Un ceto politico usurato – anche nelle figure che vorrebbero sembrare più giovanili, come Civati e Fratoianni – si ritrova alle prese con il più normale degli ostacoli posti da una legge elettorale scritta apposta per eliminare qualsiasi contatto tra ceto politico e “territori”. E lo risolve nell’unico modo che conosce da decenni: il “centro” decide tutto, i territori votano e basta.

Inevitabile, in questa dinamica, che le possibilità di raccogliere consensi scendano in picchiata, man mano che “i territori” verificano di essere adibiti a puro serbatoio di voti, senza alcuna possibilità di far valere altre opzioni, sicuramente più “popolari”.

Un esempio? Una delle figure migliori – il medico di Lampedusa immortalato da Fuocammare – si è sentito giustamente in dovere di rinunciare a essere uno dei volti pubblici di una lista fatta di “personaggetti” specializzati in poltrone attaccate al deretano. Gli avevano “concesso” il seggio di Pavia, palesemente fuori radar rispetto alla sua eccezionale storia personale. E, ovviamente, a scapito di qualcuno che in loco aveva magari qualche radicamento sociale interessante...

L’episodio è solo uno dei mille che in questi giorni stanno squassando la piccola formazione nata per recuperare i voti perduti dal Pd a causa della spocchia renziana. E il paradosso – solo apparente, come per tutti i paradossi – è che il Pd “vero, quello sotto il tallone di Renzi, sta in queste ore dando identico spettacolo. L’unica differenza è che al Nazareno c’è un solo capo, bulimico di potere man mano che ne perde rispetto al paese, mentre al vertice di Leu c’è una congrega di ex generali e marescialli che si pestano i piedi a ogni passo.

Ultima nota: continuate così, per favore...

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