Figlia assunta al ministero, leggi ad personam, contraria alle unioni civili e dentro la banda Previti-Ghedini: ecco chi è la nuova presidente del Senato
Correva l’anno 2004, il Movimento 5 Stelle era ancora lontano dal nascere, e Maria Elisabetta Casellati era da tempo nota alle cronache giornalistiche. Tanto da essere oggetto di un articolo di Gian Antonio Stella, quello che scriverà La Casta con Sergio Rizzo, per un caso di nepotismo, anzi di familismo, da manuale. Non appena nominata sottosegretario al ministero della salute, infatti, Maria Elisabetta Casellati nominò subito la figlia come capo di gabinetto. Il nome giusto per una presidenza del Senato all’insegna del rinnovamento, insomma.
Ma il problema della Casellati non sta tanto in questi episodi da vecchio regime, ma dal provenire dallo stretto entourage di Ghedini. Basta fare una ricerca su Google affiancando il suo nome a quello dell’avvocato di Berlusconi, e dall’aver fatto parte, come sottosegretario, di quel Ministero della Giustizia che ha provato a far passare tutte le leggi ad personam nel periodo caldo dei processi per Berlusconi. E, pur essendo stata al Csm, alla Casellati è mancata certo la larghezza di vedute tipica di chi occupa questo ruolo. Per la neo-presidente, infatti, le unioni civili sono un provvedimento discriminatorio per le coppie eterosessuali (sic). In diversi sostengono che la carriera della Casellati abbia avuto un mentore: Cesarone Previti. Di sicuro, come vedete dal link che pubblichiamo, la Casellati si è scagliata contro le sentenze sfavorevoli a Berlusconi e Previti bollandole come “politiche”.
Se dobbiamo argomentare alla grillina chiudiamo così: Di Maio ha detto che gli inquisiti e i condannati non dovevano diventare presidenti del Senato. Ha finito per votare una presidente che gli inquisiti e i condannati li ha sempre difesi assieme ai loro privilegi, ostentando comportamenti da casta. Tutto questo in cambio di cosa? Un’idea ce la siamo fatta ma aspettiamo le prossime puntate.
Redazione, 24 marzo 2018
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