La guerra dei droni, che questa volta ha coinvolto anche il Libano, sta provocando una tensione sempre più pesante in tutto il Medio Oriente a causa della “guerra di fatto” innescata da Israele contro l’Iran.
Il primo ministro libanese Saad Hariri ha definito “Un’aggressione israeliana” la caduta di due droni armati israeliani a Beirut nei pressi di postazioni Hezbollah. I due droni sono stati probabilmente colpiti dalle difese di Hezbollah diventate molto più efficaci che in passato. Hariri – citato dai media israeliani – ha parlato di “minaccia alla stabilità regionale e tentativo di far aumentare la tensione”. Il premier libanese ha denunciato che quello con i droni israeliani è “un palese attacco alla sovranità libanese” e in “flagrante” violazione della risoluzione ONU 1701 (2006) volta a porre fine alle ostilità tra l’organizzazione libanese di Hezbollah e Israele”.
Il leader del movimento libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha affermato che i due droni israeliani caduti nella periferia sud di Beirut erano in “missione suicida” e che Hezbollah farà il possibile per impedire a Israele di inviare altri droni a Beirut. “Hezbollah non permetterà tale aggressione”, ha detto ieri, domenica, in un discorso televisivo ripreso da Al Jazeera. Nasrallah ha riaffermato che il suo movimento farà qualsiasi cosa per impedire che tali incidenti si ripetano. “D’ora in poi, abbatteremo tutti i droni israeliani nei cieli del Libano”.
Il leader di Hezbollah ha inoltre affermato che “l’ultimo sviluppo israeliano è molto, molto, molto pericoloso” e che gli attacchi di droni durante la notte erano destinati a un obiettivo specifico nel sobborgo di Dahyeh, a Beirut, controllato dagli Hezbollah.
Dal canto loro le autorità israeliane, per bocca dello stesso Netanyahu, diversamente che in passato questa volta hanno rivendicato i raid aerei nella notte fra sabato e domenica vicino a Damasco contro un deposito di missili di precisione. Secondo il Sole 24 Ore l’inaspettata conferma del premier, è parte del lungo conflitto fra Israele e Iran.
“Da più di due anni se ne annuncia l’inizio imminente, e l’esplosione della vera grande guerra mediorientale” scrive Ugo Tramballi, “in realtà la guerra è già iniziata: quasi quotidianamente gli israeliani colpiscono gli interessi militari iraniani in Siria: con i droni, con l’aviazione e, da terra, anche con le forze speciali”.
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