Per capire cosa significhi, concretamente, vivere in un sistema capitalista e neoliberista in crisi da almeno trent'anni e falcidiato da una pandemia devastante, occorre prestare attenzione ai particolari.
Che poi tanto particolari non sono, visto che chiunque si trovi di fronte a una crisi di tale portata cerca ovviamente di comprendere quando e come se ne potrà uscire ricominciando a lavorare, divertirsi, vivere.
Ovviamente, la ricerca di un vaccino contro il Covid-19 è uno di quei fatti che interessa tutti, e la stragrande maggioranza dei cittadini in tutto il mondo spera che si arrivi in fretta a un risultato positivo. In questa situazione non stupisce il fatto che, nei giorni scorsi, si sia scatenata una campagna sui risultati delle sperimentazioni in giro per il mondo. Ma cosa abbiamo di concreto?
La multinazionale farmaceutica Pfizer, nei giorni scorsi ha annunciato in pompa magna, con un comunicato stampa, di aver concluso la sperimentazione su un vaccino con risultati positivi al 90%. La notizia ha avuto risalto in tutto il mondo, l'edizione online de La Repubblica riportava questo titolo:
Leggendo l’articolo – ma chi scrive i giornali sa benissimo che molti si limitano ai titoli – si comprende come la notizia sia per lo meno da verificare. Si legge infatti che il vaccino dovrebbe essere pronto a fine anno, ma qualche riga più in basso si apprende che la sperimentazione finirà in primavera (sic!). Tralasciando il fatto che il vaccino deve essere conservato a una temperatura di -80 gradi centigradi (ciò significa che la sua distribuzione sarà alquanto complicata soprattutto per gli stati poveri e con una sanità disastrata) e che non è affatto chiaro se sia un vaccino o una cura per chi ha contratto la malattia, risulta evidente a chiunque che la notizia si riduca a un mare di chiacchiere.
Ciò nonostante le azioni di borsa della multinazionale Pfizer schizzano verso l’alto gonfiando i patrimoni degli azionisti. Il giorno dopo, uno degli amministratori della società venderà i propri titoli in borsa prima del calo fisiologico della "euforia", guadagnando parecchio denaro e dimostrando scarsa fiducia nella reale possibilità del prodotto in questione. Ciò viene spiegato benissimo in diretta su Rai Radio 1 dall’economista Brancaccio nell’audio che segue:
Ma sui giornali di questo non si ha traccia, ovviamente. Almeno nei titoli.
Alcuni giorni dopo, una seconda multinazionale del farmaco ripeterà l’operazione pubblicitaria della Pfizer (i modi con i quali le aziende fanno profitti con la speculazione sui titoli finanziari non è particolarmente fantasiosa) annunciando una efficacia del 94,5%.
La Pfizer risponde il giorno dopo portando al 95% la percentuale di efficacia del proprio vaccino, aumentata improvvisamente in una settimana...
Dal punto di vista politico ovviamente i nostri governanti non sono da meno. Si scopre infatti che l’Unione Europea e i singoli stati hanno già preso accordi con le aziende multinazionali del farmaco. Degli accordi non si sa quasi nulla se non che ci sono e porteranno immediatamente i vaccini nel nostro paese.
Il vaccino è però anche un’arma geopolitica. La Cina è infatti impegnata nella sperimentazione di un vaccino che, come è stato detto in più occasioni ufficiali, dovrebbe essere messo a disposizione dell’intero pianeta senza brevetti che ne limitino la diffusione. Scopriamo però, sempre su La Repubblica e su altri giornali, che il vaccino Sinovac fa male: lo annuncia il governo brasiliano per bocca del presidente Bolsonaro. Leggendo l’articolo si nota come il governo brasiliano abbia dichiarato di aver notato un fatto grave nella sperimentazione del vaccino di cui però non vengono forniti dettagli. Ovviamente nessuno li chiederà.
In una settimana, la sperimentazione per il vaccino, si è fatta sui giornali a colpi di comunicati fantasiosi e con un occhio agli indici di borsa. E si è deciso che i vaccini delle multinazionali funzionano, quelli dei paesi socialisti no.
Si è deciso che vogliamo tutti il vaccino ma deve essere distribuito solo agli Stati che firmano contratti con le multinazionali giuste. Si è deciso che sulla pelle di chi sta male è opportuno effettuare anche un bel po’ di speculazioni borsistiche, poi si vedrà.
Nel frattempo, in tutto il mondo impazza la battaglia tra “negazionisti” del Covid e “responsabili”. Tra chi è novax e chi invece i vaccini li vuol fare a chiunque.
Noi siamo per le vaccinazioni. Speriamo che si arrivi al più presto a un vaccino realmente funzionante anche per il Covid-19. Sappiamo anche che, in un mondo dove l’ideologia del mercato la fa da padrona, è probabile che le multinazionali abbiano molti fondi e la capacità scientifica per arrivare a un buona risultato. Ma sappiamo anche che un mondo del genere vede al primo posto il profitto anche quando questo viene creato sulla pelle dei cittadini. Sappiamo che il vaccino dovrebbe essere distribuito a tutti e non soltanto a chi si può permettere spese folli a beneficio di multinazionali e speculatori. Sappiamo anche che la ricerca scientifica sarebbe molto più efficace se le aziende, invece di farsi battaglie a mezzo stampa, fossero obbligate a scambiarsi le conoscenze per arrivare al più presto a una soluzione efficace.
Il fatto che le cure mediche, i vaccini, la possibilità di essere curati o di prevenire le malattie sia in mano a persone o enti il cui primo scopo si chiama profitto è il migliore alimento per chi pensa che sia tutto un enorme complotto globale. Il negazionismo nasce anche da lì. E si scontra con una seconda campagna, non più becera della prima, in cui la scienza viene usata solo per propagandare le delizie del sistema capitalista per fare ingrossare i portafogli di una piccolissima minoranza di cittadini.
Tra il delirio dei primi e la cattiva fede dei secondi noi stiamo con una scienza al servizio dei cittadini. Per una ricerca efficace, collettiva e utile per tutti. Per una sanità libera dalle grinfie della speculazione, accessibile a tutti gli stati e a tutti i cittadini.
Che poi è ciò che succede quando i vaccini cubani vengono distribuiti gratuitamente a tutti i cittadini poveri dell’America Latina senza nessun brevetto. Ma questo è ciò che succede quando a guidare l’azione dello Stato e della sua tecnica scientifica è l’umanità del socialismo e non la barbarie del capitalismo.
Collettivo Comunista Genova City Strike
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