Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

30/11/2020

Genova - L'istantanea dell'infinito declino italiano

In sintesi, una città sostenuta dalle pensioni degli ex operai (dell'industria pubblica) e della borghesia commerciale su cui si regge anche la sussistenza delle nuove generazioni, numericamente sempre più anemiche e votate all'emigrazione.

Sicuramente non è semplice fare paragoni con la realtà nazionale, ma non è peregrina l'ipotesi che questa condizione di declino inesorabile sia quella che caratterizza tutto il Paese.

*****


Genova. Come si vive a Genova? Né benissimo né malissimo, ma comunque con tanti soldi in tasca nonostante una situazione ambientale e demografica estremamente preoccupante.

È quello che emerge dalla classifica sulla qualità della vita elaborata ogni anno dal quotidiano Italia Oggi insieme all’università La Sapienza di Roma. Sul totale dei 107 capoluoghi di provincia passati al setaccio, la Superba si colloca al 52esimo posto, circa metà classifica, comunque meglio dell’anno scorso quando era 66esima. In Liguria è comunque la provincia migliore: al 55esimo posto (invariato) c’è Savona, al 66esimo La Spezia (peggio di prima, era 47esima), al 77esimo Imperia (che ha scalato una posizione).

La classifica, giunta alla sua ventiduesima edizione, è stata stilata in base a un totale di 85 indicatori che prendono in considerazione il lavoro, l’ambiente, i reati, la sicurezza sociale, l’istruzione, l’andamento demografico, la sanità, il tempo libero e la ricchezza. Quest’anno, per la prima volta, è stato inserito un indicatore sulla pandemia di Covid-19. Genova si colloca nel gruppo di città in cui la qualità della vita è considerata “accettabile” in una scala a quattro gradazioni che va da “buona” a “insufficiente”.

Tenendo presente che la classifica ordina le città dalla migliore alla maggiore, l’aspetto più preoccupante a Genova è senz’altro l’ambiente: 92esimo posto in classifica, piazzamento quasi identico all’anno scorso (93esimi). Insieme a Firenze siamo quelli col maggior numero di superamenti del limite giornaliero di biossido di azoto, 60 in tutto il 2020. Molto alto anche il numero di veicoli circolanti (5.706 per chilometro quadrato), dato che ci colloca al 98esimo posto, eppure siamo noni in classifica per offerta di trasporto pubblico. Peggiora il piazzamento sulla raccolta differenziata (dall’84esimo al 94esimo posto), pessimo il rapporto tra verde urbano e abitanti (101esimi in Italia).

Ciò che fa guadagnare posizioni in classifica è il balzo in avanti nel settore “sicurezza sociale”, dall’82esimo al 26esimo posto. Si scoprono dati sorprendenti: Genova è la città col minor numero di suicidi in Italia (2,36 ogni 100mila abitanti) e quella col minor numero di morti e feriti (122) ogni 100 incidenti stradali, dato probabilmente influenzato dall’elevata quantità di sinistri. Nei reati a sfondo sessuale contro i minori passiamo dal 100esimo al 44esimo posto, quindi si assiste a una netta diminuzione.

Nel gruppo “sicurezza sociale”, tuttavia, è inserito anche il dato sul Covid-19. E Genova – al momento della rilevazione – si conferma settima città d’Italia per incidenza con 26,09 casi ogni mille abitanti. Peggio di noi solo Lodi, Cremona, Piacenza, Milano, Monza e Aosta. I dati sono quelli della protezione civile aggiornati all’8 novembre 2020. Fattore negativo che non ha impedito al capoluogo ligure di ottenere un buon piazzamento in questa serie di indicatori.

Ci sono due macro-indicatori che sembrano in contraddizione tra loro: da una parte scendiamo dal 29esimo al 41esimo posto nella categoria “affari e lavoro“, dall’altra ci confermiamo ai primi posti (dal 15esimo al 19esimo) per “reddito e ricchezza“. La differenza si può spiegare in buona parte col fatto che Genova è notoriamente la città più anziana d’Italia.

La classifica ci vede sesti per reddito medio pro capite (23.684 euro) ma soprattutto quinti per pensione media annua (21.181 euro) e ottavi per ricchezza patrimoniale. In compenso siamo 63esimi per tasso di disoccupazione e passiamo dal 49esimo al 69esimo posto per imprese cessate (ricordiamo che in fondo alla classifica c’è chi sta peggio), pur essendo 20esimi per start-up innovative.

La categoria “popolazione” purtroppo non lascia spazio a interpretazioni e ci vede al quartultimo posto in Italia (nel 2019 terzultimo). Genova è al 106esimo posto per numero medio di componenti delle famiglie (1,99, l’ultima è Trieste), prima città del nord per numero di emigrati, quarta città d’Italia per mortalità (14,01 decessi ogni 100 residenti) e 94esima per numero di nati.

Nonostante questo la sanità funziona bene (ottavo posto, l’anno scorso 15esimo) e siamo ben forniti di tecnologie (quinti per apparecchiature diagnostiche, quarti per posti letto in terapia intensiva). Anche l’istruzione è buona (14esimo posto partendo dal 22esimo), come dimostra la quarta posizione per abitanti che hanno almeno un diploma.

Genova è una città piuttosto insicura (dal 92esimo all’87esimo posto), ma in questo non si discosta molto dai grandi centri urbani, compresi quelli del nord. Molto pesante il quadro dei reati legati al traffico di stupefacenti (106esimo posto), alle violenze sessuali (dall’88esimo al 98esimo) e agli scippi e borseggi (100esimo) in compagnia di Roma, Torino, Bologna, Firenze e Milano. Frequenti anche le truffe informatiche (95esimo posto).

Discreta, infine, l’offerta di tempo libero e turismo che ci vede 41esimi in Italia. A Genova ci sono tanti cinema (11esimi per numero di sale in rapporto agli abitanti) e associazioni ricreative, artistiche e culturali (16esimi) mentre sono scarsi – anche se non sembra – i bar e le caffetterie (92esimi) e gli agriturismi (97esimi).

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento